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3 Luglio 2024 07:34
3 Luglio 2024 07:34

L’ anarchico Cospito lascia il carcere di Opera per l’ospedale attrezzato per il 41 bis

Il ministero della Giustizia spiega che l'anarchico "si trova in una delle camere riservate ai detenuti in regime di 41bis. La salute di ogni detenuto costituisce priorità assoluta". Il suo ultimo elettrocardiogramma evidenziava aritmie "potenzialmente fatali". Scontri tra forze dell' ordine e anarchici in corteo.

Il ministero della Giustizia ha reso noto cheSu indicazione dei sanitari, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha disposto oggi il trasferimento in via precauzionale del detenuto Alfredo Cospito dal carcere milanese di Opera all’ospedale San Paolo“. Dalle 18,39 Cospito – fa sapere il dicastero di via Arenula “si trova in una delle camere riservate ai detenuti in regime di 41bis. La salute di ogni detenuto costituisce priorità assoluta”. 

Nel Repartino del San Paolo, come viene chiamato dai medici e infermieri, è possibile intervenire tempestivamente in caso di cure salvavita. Evitando quei venti minuti che richiederebbe un trasferimento d’urgenza da Opera all’ospedale, che potrebbero in caso di malore risultare fatali. Nella struttura ospedaliera alla periferia sud di Milano, che ospita una ventina di reclusi da varie carceri del Nord Italia, ci sono due stanze riservate ai pazienti del 41bis. In questo ospedale nel 2014 venne ricoverato Totò Riina per un’indigestione che aveva fatto pensare a un infarto. In questo ospedale è morto il 13 luglio del 2016 l’altro boss mafioso corleonese, Bernardo Provenzano.

Ospedale San Paolo Milano

II pericolo di un “edema cerebrale”

Alfredo Cospito rischia aritmie “potenzialmente fatali. L’elettrocardiogramma cui è stato sottoposto in carcere dal medico di parte che oggi lo ha visitato, mostra delle alterazioni importanti. Durante la visita è emerso che i parametri vitali tengono ma “la situazione è seria e ci vuole poco perché precipiti senza che ci siano segnali evidenti di particolare allarme”.

Da quando ha intrapreso lo sciopero della fame , nell’ottobre scorso, per ottenere l’abolizione del 41 bis, pesa ormai 71 chili e secondo il medico rischia un edema cerebrale, ma “è determinato ad andare avanti con la protesta. È lucido e cammina sulle proprie gambe“.

Scontri a Milano tra anarchici e forze dell’ordine

Cestini, biciclette, motorini, tavolini, sedie e segnaletica stradale in mezzo alle strada tra Porta Romana e Navigli. È quello hanno lanciato il centinaio di anarchici durante la ritirata verso il centro sociale Cuore in Gola al Ticinese dopo gli scontri con le forze dell’ordine. La frangia più violenta del corteo che alle 17 era partito da piazza XXIV maggio ù stata inseguita da via Giulio Romano fino ad Alzaia Naviglio Grande dai reparti inquadrati di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Dopo le prime cariche in viale Bligny manifestanti e forze dell’ordine sono più volte venuti a contatto.

Ci sono stati scontri con le forze dell’ordine e un lancio di fumogeni e gavettoni nei confronti dei giornalisti. Gli anarchici, partiti da Porta Ticinese, si sono messi dei caschi. All’altezza dell’università Bocconi è stata poi danneggiata la vetrina della banca Credit Agricole; diverse attività commerciali hanno chiuso le serrande. Il corteo si è concluso dopo alcune azioni di alleggerimento degli agenti: il bilancio è di 11 persone denunciate per vari reati relativi all’ordine pubblico e 6 poliziotti feriti. Durante la giornata le condizioni di Cospito si sono aggravate ed è stato necessario il ricovero in ospedale.

Nei giorni scorsi il ministro della Giustizia Carlo Nordio aveva respinto la richiesta di revoca del 41 bis, motivando la decisione con “l’immutata capacità” di Cospito di orientare la galassia anarchica e perché ha trasformato una forma di protesta, da sempre considerata pacifica, come lo sciopero della fame, in una battaglia capace di scatenare reazioni violente.  Nordio ha citato le azioni dimostrative che alcuni esponenti anarchici, non soltanto in Italia, hanno messo in atto per mantenere alta l’attenzione sul caso. E proprio in queste ore è stato identificato il presunto capo del gruppo che, lo scorso gennaio, ha vandalizzato il consolato d’Italia a Barcellona: si tratta di giovane che, nel 2021, era già stato arrestato per disordini a Barcellona, dopo l’arresto del rapper Pablo Hasel.

Il giovane che è stato interrogato giovedì dai Mossos, è considerato il leader del gruppo di persone con il volto coperto che ha compiuto atti vandalici e infranto la vetrata d’accesso all’edificio che ospita il consolato, scrivendo slogan in catalano – ‘LLibertat Cospito‘, ‘Estat Italia’ Assassi”, ‘Amnistia total’– per chiedere la libertà del leader anarchico, Alfredo Cospito, in sciopero della fame in un carcere italiano.

L’uomo era già stato arrestato nel febbraio 2021 per i disordini a Barcellona dopo l’arresto del rapper Pablo Hasel, in particolare per l’incendio a una camionetta della Polizia Urbana, sulle Ramblas, con un agente all’interno, che per un soffio riuscì a mettersi in salvo. Per quell’attentato, i Mossos fermarono otto persone di ambiente anarchico, tra le quali sei italiani. Per quanto riguarda gli atti vandalici al consolato italiano, i Mossos hanno aperto un’indagine per cercare d’identificare il resto delle persone che hanno partecipato all’incursione. 

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