Alfredo Cospito, al 41 bis nell’ospedale San Paolo di Milano dopo aver letto il parere del sostituto procuratore generale della Cassazione, Piero Gaeta che ha chiesto di annullare il 41 bis con rinvio a nuovo esame alla Suprema Corte attesa ad esprimersi il prossimo 24 febbraio sul carcere duro imposto all’anarchico, ha ricominciato a prendere gli integratori .
Cospito è in sciopero della fame da 117 giorni (compreso oggi) rifiutava ogni forma di cibo. Beve solo acqua, con qualche cucchiaino di zucchero o sale, una camomilla la sera, in precedenza qualche cucchiaino di miele, aveva smesso da giorni di prendere qualsiasi integratore. Ora, come gli avevano consigliato i medici di fiducia che lo hanno visitato, ha ripreso ad assumere anche il potassio che è essenziale per provare a scongiurare aritmie cardiache, comuni in un organismo debilitato dopo un digiuno durato quasi quattro mesi duranti i quali ha perso quasi 50 chili.
PG-caso_cospitoIl Pg Gaeta nella sua requisitoria depositata lo scorso 8 febbraio, ha sottolineato che alcune delle ragioni del ricorso presentato dalla difesa di Cospito, guidata dall’avvocato Flavio Rossi Albertini, sono fondate. Secondo il magistrato, emerge dalle motivazioni dell’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Roma sul 41 bis a Cospito una “carenza di fattualità in ordine ai momenti di collegamento” con gli anarchici. Una verifica che invece è “essenziale e necessaria, ma non traspare nelle motivazioni del provvedimenti” e non può essere “desumibile interamente ed unicamente né dal ruolo apicale” né “dall’essere egli divenuto punto di riferimento dell’anarchismo in ragione dei suoi scritti e delle condanne riportate“.
L’ avvocata Caterina Calia componente del suo collegio difensivo, lasciando l’ Ospedale San Paolo lo ha descritto “Molto provato, magrissimo e molto pallido, ma ha ricominciato con il potassio e riprenderà anche con gli altri integratori”. Una scelta, spiegata dall’ avvocatessa, legata alla “possibilità–speranza” che lascia intravvedere il parere del Procuratore Generale. “Mi ha detto che non vuole suicidarsi – ha spiegato – ma lottare contro il 41 che è una cosa terribile da quello che ha visto“.
Per raggiungere il suo scopo, ossia la revoca del 41-bis, Cospito può contare sul parere favorevole del procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo, che ha ipotizzato per l’anarchico il regime di Alta Sicurezza. Melillo suggerisce di trasferire Cospito in regime di Alta Sicurezza, chiedendo “all’autorità politica di valutare l’eventuale idoneità delle misure proprie del regime riferito al circuito della cosiddetta Alta Sicurezza e delle ulteriori opportune forme di controllo proprie dell’ordinamento penitenziario e dell’attività investigativa a contenere l’indubbia carica di pericolosità sociale del detenuto”. Sarà un caso che Melillo sia stato il capo di gabinetto di Andrea Orlando (Pd), quando era ministro della Giustizia del Governo Renzi , quello stesso Orlando che è andato con altri esponenti del Pd nel supercarcere di Opera in visita ai mafiosi al 41 bis ed a Cospito. Coincidenze…