Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera che contiene l’ennesima “follia” amministrativa del Comando di Polizia Locale di Taranto:
“Al Comandante Matichecchia,
voglio rappresentare alla Sua attenzione quanto inopinatamente accaduto al sottoscritto e cui davvero non si riesce a concepire il modus operandi e la professionalità di chi opera in questo settore come in oggetto indicato.
In data 28.03.2023 ho depositato presso il protocollo del Suo ufficio richiesta di annullamento di una sanzione in quanto priva di fondamento in fatto ed in diritto. Veniva contestato a cura di Kyma Mobilità la mancata apposizione del contrassegno di disabilità sul parabrezza, ebbene facevo presente che in attesa di ricevere detto contrassegno era esposto, ex adverso, il modulo pervenuto indicante il giorno per presentarmi presso l’ufficio competente per il ritiro del contrassegno.
Argomentavo che in data 04.01.2023 era sta presentata domanda e documentazione, dopo averne avuto contezza del diritto al contrassegno, ed indicata la successiva data del 23.03.2023 per il ritiro. In data di ieri venivo raggiunto da una simpatica vigilessa, dell’ufficio contrassegni, laddove mi faceva presente, con dispiacere, che la richiesta di annullamento in autotutela non poteva essere accolta perchè solo la esposizione del contrassegno dava diritto a quanto si richiedeva.
Facevo presente all’incauta vigilessa, non conoscendo il grado della cultura giuridica della medesima, che il diritto , nato dall’esito della visita presso la commissione della ASL , nasceva da quella data e successivamente dal giorno 04.01.2023, giorno di presentazione della domanda…….ricordavo che in diritto esiste il principio “ora per allora”, che tanto era anche annotato sul modulo fattomi pervenire e che avevo necessariamente esposto in attesa della sola formalizzazione della pratica.
La vigilessa insisteva “solo il contrassegno dava il diritto” spiegava alla prefata che per i problemi organizzativi del suo ufficio ( il contrassegno veniva consegnato dopo quasi tre mesi), il diritto sarebbe stato compresso, impedito e si presterebbe ad una valutazione presso la Procura della Repubblica.
Nulla da fare mi inviava una nota a firma di tale Comm. Sup. Calo’ Ferdinando su cui mi esimo di dare un giudizio in quanto ripete pedissequamente il testo del codice della strada ma non da alcuna motivazione plausibile e giuridicamente accettabile in quanto inesistente!!!
Peraltro proprio oggi viene inviata a nome di mia figlia Serena Depasquale (disabile grave con accompagnamento per sclerosi multipla), l’annullamento di una sanzione (che invio in allegato), a firma dell’Ispett.Capo Cigliola Virginia di annullamento in autotutela in una fattispecie del tutto similare ergo le pratiche hanno buon esito o meno in funzione delle conoscenze giuridiche ma anche pratiche e di buon senso di chi le tratta?
Dirmi quando arriva la multa faccia ricorso al Prefetto “tanto siamo sempre noi che trattiamo il ricorso………..” facevo presente alla vigilessa che probabilmente avevano tempo da perdere perchè la cosa andava risolta, rebus sic stantibus, e non inutilmente appesantire le pratiche ed i rapporti poi proprio con chi è portatore di disabilità………….incredibile!!!!!
In ogni caso chiedo che Lei tratti direttamente la “vexata quaestio“ e che possa risolverla nella migliore dei modi.
Salvatore Depasquale