In arrivo una mini rivoluzione fra i banchi di scuola: dal prossimo anno dalla scuola materna sino alla scuola secondaria superiore l’educazione ambientale diventerà una materia obbligatoria di studio. I temi ambientali, dal riciclo dei rifiuti alla tutela del mare e del territorio, dalla biodiversità all’alimentazione sostenibile, entreranno in aula per ora durante l’insegnamento di altre materie, come geografia, scienza, arte, in attesa di avere un’ora strutturale, completamente riservata a loro. Le linee guida del progetto sono definitive e contenute in un faldone composto da circa 150 pagine.
L’ iniziativa ha avuto avvio presso il Ministero dell’Ambiente dove l’attuale Sottosegretario di Stato Barbara Degani ha sviluppato nei mesi scorsi un impianto che è stato poi scritto insieme con il Ministero dell’Istruzione per studiarne l’applicazione e suddividerla nei vari gradi scolastici.
La nuova materia di studio verrà presentata al pubblico a breve ma per quello che si è riuscito a sapere gli argomenti base selezionati e sviluppati a seconda dell’età degli alunni saranno dieci, con delle linee guida che comprendono schede di approfondimento per i vari percorsi didattici in modo che l’ambiente, in tutte le sue declinazioni – dalle nozioni scientifiche all’uso nell’arte, sino al rispetto nell’uso delle tecnologie – possa entrare nella vita dei giovani. L’obiettivo, quindi, è insegnare ai bambini come porsi in modo corretto nei confronti dell’ambiente che li circonda. Soprattutto il concetto di rispetto dell’ambiente.
“E’ un progetto molto importante che avrà una grande ricaduta su tutto il Paese” ha dichiarato il sottosegretario Barbara Degani, intervenendo oggi ad un convegno. L’educazione ambientale, nel progetto del ministero dell’Ambiente, non dovrà essere più discrezionale come avviene oggi nell’ambito delle materie di educazione civica. Il progetto “parte proprio dai bambini” che “sono il nostro futuro – ha spiegato il sottosegretario Degani – e potranno a pieno titolo essere chiamati nativi ambientali“.
Un concetto questo molto caro al ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, per il quale la diffusione della cultura ambientale tra i giovani e’ un tema fondamentale tanto che ne ha fatto una delle missioni principali del suo mandato per sviluppare una cultura ambientale nel Paese.
“Credo che comminare sanzioni, contemplare reati in ambito ambientale sia doveroso ma non sia sufficiente” è il pensiero del sottosegretario Degani che aggiunge: “è necessario intervenire con una politica di grande respiro, a lungo termine altrimenti il patrimonio che abbiamo a disposizione oggi non ci sarà più domani. Ecco allora entrare in campo l’Educazione ambientale come strumento imprescindibile da cui partire per far capire l’importanza di alcune scelte“.
Ermete Realacci presidente della Commissione Ambiente della Camera, ha accolto positivamente il progetto ma avverte: “Rendere l’educazione ambientale obbligatoria a scuola è una scelta molto positiva, ma non deve rappresentare una mera aggiunta di una materia, rappresenti piuttosto anche l’introduzione di forme nuove di apprendimento per educare alla convivenza civile e al futuro“.