Per il magistrato in aspettativa da 15 anni, nonostante una sanzione disciplinare del Csm, pur di strappare sul fil di lana una riconferma alla presidenza della Regione Puglia, sempre più in bilico, vale tutto, ma proprio senza limiti, sconfinando nell’illegalità e voto di scambio per qualche voto in più , in questa Puglia in bilico.
Michele Emiliano si spaccia per uomo di sinistra ma in realtà proviene da una famiglia di “fascistoni” baresi, e gli vanno bene anche i nostalgici ed i camerati. La conferma arriva dall’apparizione di Emiliano sul palco accanto a Pippi Mellone il sindaco del comune di Nardò, in provincia di Lecce, uno con la fama di duro, che ama ancora oggi il saluto romano, il quale qualche settimana fa, prima di riempire di suoi seguaci la lista “Emiliano sindaco di Puglia” aveva manifestato apertamente da che parte stare dichiarando “Chiudiamo l’Anpi di Lecce, è un pericolo per la democrazia”. Un eccesso imbarazzante quello di Emiliano che per combattere l’alleanza di centro destra imbarca dei nostalgici “fascistoni”.
Emiliano, “compagno” e “camerata”, uomo di destra o di sinistra a seconda della convenienza , gestore del potere in Puglia con un’arroganza mai vista con il suo fare sfrontato, eccessivo, dall'”atteggiamento” strabordante e spudorato. Ieri a Taranto, circondato dalla corte di adepti del Pd, accanto a Michele Mazzarano, l’ex capogruppo del PD in consiglio regionale, che gli aveva assunto il suo fido autista ed il fratello di Emiliano a spese del gruppo PD a spese dei cittadini pugliesi, è apparso in un teatro comunale dove la direzione dell’ ASL Taranto aveva convocato (in maniera irrituale duecento dipendenti di società private che lavoravano per il CUP degli ospedali di Taranto, allettati dal sottoscrivere un contratto-truffa di assunzione.
Dipendenti di società privati convocati uno ad uno, calpestando ogni norma di Legge di privacy, a cui è stato fatto sottoscrivere il contratto senza che avessero la possibilità di leggerlo preventivamente e di sapere cosa stessero accettando in quel momento. Un contratto in cui era contenuta una clausola che prevedeva la decadenza di quello che stavano firmando, in caso di “sospensiva” del TAR, come ad esempio è accaduto all’ ASL Foggia e la società inhouse SANITA’SERVICE.
O come è accaduto all’ ASL Brindisi costretta da una sentenza del Consiglio di Stato, a restituire i dipendenti alla precedente società per cui provenivano. Tutto ciò con la scusa di un risparmio (inesistente !) di un milione di euro per ogni ASL provinciale
Su tutte le SanitàService pugliesi pendono vari ricorsi al TAR contro le internalizzazioni che guarda caso sono arrivate alle porte delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale di Puglia. Posti di lavoro spacciati come “nuove assunzioni” quando invece queste persone erano già assunte nelle rispettive società di origine e provenienza. Quindi una fantomatica nuova occupazione in realtà pari allo “ZERO“.
I millantati “precari”… di Taranto vengono assunti con contratti flessibili a poco meno di una settimana dal voto , presso la società in house Sanità Service, senza passare per alcun concorso. Accanto al governatore uscente, nel corso dell’evento al Teatro Comunale Fusco, ecco apparire consiglieri comunali in corsa per le regionali , assessori, molti dei quali ricandidati, portaborse coi santini elettorali in mano e lo smartphone nell’altra pronti a riempire i social di foto.
In campagna elettorale al Sud, non serve neanche spiegarlo: un posto fisso in famiglia di questi tempi, vale oro della serie: “vota a fai votare” . E non c’è nemmeno da aspettare la seconda scarpa dopo il voto. Operazione analoga a quella avvenuta un paio di giorni fa a Brindisi . Il luogo di “scambismo” elettorale è quello della sede della ASL locale. Alla presenza anche del sindaco e del direttore generale i dipendenti della SanitàService firmano l’assunzione.
Roboanti come sempre le dichiarazioni Michele: “Abbiamo liberato tanti lavoratori precari dall’incubo che la politica li ricatti ogni volta che devono essere riassunti. In tutta la Puglia stiamo stabilizzando migliaia di persone, un risultato che ci eravamo posti come obiettivo e che abbiamo raggiunto”. Ricatti di cui non c’è ombra alcuna. Ed è proprio così, a pochi giorni dal voto tutte le “SanitàService” della Puglia diventano comitati elettorali di Emiliano in tutta la regione, giusto in tempo per partecipare alle manifestazioni elettorali.
Un bluff in linea al sogno promesso alle giovani coppie pugliesi, che potranno sposarsi, anche in un periodo di crisi tormentato come questo pieno di ristrettezze, sostenendo che tanto “ci pensa Miché”. Ed eccolo, alcune settimane fa, capelli scomposti al vento, pronto ad annunciare un bonus da 1500 euro per tutte le coppie che decidono di sposarsi. Ecco il sentimento di “Michelone” : “L’allegria e la gioia che il vostro amore scatena nel vostro cuore è anche la nostra” seguito dalle dure logiche della politica economica: “La misura si chiama Wedding Travel Industry e ha come obiettivo quello di sostenere la filiera del settore wedding”.
Per fortuna la combattiva e coerente Antonella Laricchia, candidata alla guida della Regione Puglia per il Movimento Cinque stelle, dopo aver spulciato la delibera della giunta Emiliano, ha evitato che si creassero le file di spose davanti ai negozi di abiti matrimoniali, ha segnalato e contestato che la somma stanziata era solo di 30mila euro, quindi esclusivamente capiente a stento per quindici coppie fortunate in un territorio di oltre 4 milioni di abitanti
Una vecchia storia, già vista durante il precedente doppio mandato di Vendola, in questo Sud eternamente uguale a se stesso, con lo stesso luogo comune, cioè la Sanità, terreno utile dove raccogliere voti. Nella “rete” di Michele Emiliano è cascato anche il professor Luigi Lopalco, chiamato a coordinare la task force regionale anti Covid , profumatamente pagato con 140 mila euro al mese, e subito dopo catapultato in lista.
A Lopalco ha presentato il simbolo e la sua candidatura a Bari accanto a Fabrizio D’Addario, che proviene dal centrodestra e ora è l’amministratore unico della SanitaService di Bari, la società che fornisce personale e servizi alle ASL baresi, che la giunta Emiliano, appunto ha deciso di internalizzare. Anche Taranto l’austero professore, ha trovato un efficiente organizzatore di incontri elettorali nel direttore generale della ASL Taranto. Una fotocopia di quanto avvenuto a Bari.
Per questo uso spregiudicato del potere di Emiliano utilizzando i soldi della Regione durante la campagna elettorale è venuto fuori il finimondo, con più di qualche incidente di percorso. Una paziente oncologica di Bari ha pubblicato sulla sua pagina Facebook una lettera di invito ricevuta da Lopalco, a partecipare a un convegno dal titolo “Pandemia e tumori”, una busta al cui interno avrebbe trovato anche il “santino” elettorale di Lopalco.
“Vedete un po’ cosa ci si inventa per ottenere voti dei pazienti oncologici. Io mi vergognerei” dice Giorgia Meloni leader di Fratelli d’ Italia ha annunciato persino un’ interrogazione parlamentare per l’uso di elenchi sensibili, in quanto soggetti alla tutela dei propri dati sensibili, in poche parole della privacy.
È uno spettacolo vergognoso, squallido. Il centrodestra urla allo scandalo, e la sinistra, Pd in testa e LeU a strascico, fa finta di non vedere e commentare dei metodi che se li avesse utilizzati Berlusconi o chiunque della destra, tutti i sinistrorsi avrebbero urlato alla vergogna, al voto di scambio e al danno erariale.
A noi giornalisti liberi ed indipendenti corre obbligo documentare la illegalità del metodo: mancanza di etica, uso spregiudicato del potere “pubblico” ai fini propaganda politica, eccessiva leggerezza e disinvoltura sulla gestione dei cordoni della borsa pubblica.
Fermiamoci solo agli ultimi tempi: 250mila euro stanziati per le Ecofeste Pugliesi, 120 mila euro stanziati alla società Aeroporti di Puglia per “servizio di ricognizione e analisi dei fabbisogni lavorativi e delle competenze del personale”. Per poi analizzare il capitolo assunzioni e concorsi: il 1° settembre pubblicato un avviso per il reclutamento di 65 collaboratori amministrativi a tempo “determinato” nella ASL Bari, l’11 settembre è stata la volta dell’Agenzia regionale dell’Agricoltura che ha varato un concorso per 110 unità di “personale amministrativo”, uno per 110 unità di “esecutore operaio”, ed uno per 25 posti categoria B3.
Alla Regione Puglia per ogni settore Emiliano ha varato un’ agenzia Regionale che in questi anni sono state la ricompensa in linea di massima, offerta dal governatore uscente ad esponenti del centrodestra per convincerli a cambiare sponda politica e sostenerlo elettoralmente . Alla guida dell’Arpal, carrozzone pieno di soldi che si occupa di lavoro, Emiliano ha “piazzato” Massimo Cassano, molto impegnato in campagna elettorale, con un lungo passato in Forza Italia, poi sottosegretario con il Nuovo Centrodestra di Alfano.
E guarda caso proprio in questi giorni alle porte delle elezioni del 20 settembre si sta svolgendo un “maxi concorso” dai criteri di selezione abbastanza generici per oltre 900 posti. Anche all’Arif, l’ agenzia regionale per la difesa del suolo, le assunzioni sono un gioco da ragazzi (per quelli “schierati”) attraverso un “corso-concorso” di 30 ore, una specie di tesina, per incanto ecco dei posti di lavoro nel “pubblico”. Emiliano in poche parole vorrebbe assumere mezza Puglia.
Prima che diventi troppo lunga anche con consulenze, incarichi e nomine dei cda, ricapitoliamo la situazione: 14 liste con comunisti, democristiani, e fascisti, compresa la qualunque. Aeroporti, acquedotto, agenzia del lavoro, sanità, società che operano e lavorano servizievoli per “Michelone” Emiliano come dei veri e propri comitati elettorali addetti alla distribuzione di posti di lavoro.
Resta da vedere se, come qualcuno prevede, e noi auspichiamo accada molto presto, qualche magistrato indipendente scopra qualcosa di illecito. Nel frattempo l’operazione di scambio di voto politico è sin troppo palese e vergognoso nel tentativo di difendere la sinistra adottando i metodi che invece a parole si vorrebbero negare.
In definitiva da un magistrato “dormiente” da 15 anni come Michele Emiliano, condannato dal Csm, a questo punto ci si può aspettare di tutto e di più !