LECCE – Antonio Savasta ex pm del Tribunale di Trani , successivamente trasferito a Roma come giudice, arrestato per corruzione il 14 gennaio scorso dalla magistratura salentina assieme al collega ex gip tranese Michele Nardi, passato il pubblico ministero presso la procura di Roma, ha depositato ieri domanda di dimissioni dalla magistratura.
La richiesta di dimissioni dovrà essere ora valutata dal Consiglio Superiore della Magistratura, che a questo punto non potrà che accoglierla e deliberarla. Savasta e Nardi, al momento dell’arresto, erano in servizio al Tribunale di Roma. il primo come giudice, ed il secondo come sostituto procuratore della repubblica.
Nell’indagine coordinata dal procuratore di Lecce, Leonardo Leone De Castris, e condotta dal pm Roberta Licci sarebbe indagato anche un altro pm tranese, Luigi Scimè, attualmente in servizio a Salerno. Il suo nome è stato stato iscritto nel registro degli indagati conseguentemente alle dichiarazioni rese da una testimone, Marianna Capogna, che è stata a lungo compagna del pregiudicato Tommaso Nuzzi, il quale era in rapporti d’affari con l’imprenditore Flavio D’Introno, il grande “accusatore” di Savasta e Nardi.
La posizione di Scimè appare marginale rispetto a Nardi e Savasta, e non sarebbero stati ancora raccolti indizi di colpevolezza a suo carico .
I due magistrati Nardi e Savasta assieme all’ispettore di polizia Vincenzo Di Chiaro, attualmente detenuti, sono stati arrestati lo scorso 15 gennaio e tradotti in carcere , con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari e falso commessi tra il 2014 e il 2018.