ROMA – La piccola bambina tarantina di 6 anni che lo scorso 7 ottobre 2018 venne lanciata dal padre dal balcone al terzo piano di uno stabile del quartiere Paolo VI di Taranto , qualche ora dopo aver provato a tagliare la gola al figlio, il tutto per reazione ad un litigio telefonico avuto con la moglie con la quale l’uomo aveva in corso una separazione.
La situazione sanitaria apparve subito molto grave. Il volo ed atterraggio al suolo dal terzo piano avevano causato un trauma cranico commotivo, un trauma facciale e gravi lesioni al torace e all’addome. Dopo un intervento eseguito in urgenza, ad opera del dottor Giovanni Bellanova, e ulteriori interventi eseguiti nei giorni successivi, resisi necessari per la risoluzione delle lesioni toraco-addominali e la stabilizzazione dell’emodinamica, e nonostante il lavoro incessante dei medici e del personale sanitario dell’ Ospedale S.S. Annunziata di Taranto, le speranze di sopravvivenza sembravano comunque molto basse.
Successivamente ai primi 10 giorni di incessanti cure , la bambina che versava in stato di coma profondo, venne trasferita in eliambulanza presso il Reparto di terapia intensiva pediatrica del Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma, centro di eccellenza diretto dal professor Giorgio Conti .
La bambina tarantina accolta dall’amore di tutto il personale sanitario romano e dall’ eccezionale professionalità dello staff medico diretto dal prof. Conti , dopo diversi interventi chirurgici effettuati nei quattro mesi di ricovero sinora intercorsi è finalmente uscita dal coma, adesso sta molto meglio e sta tornando giorno dopo giorno alla normalità grazie alle cure professionali ed amorevoli dei sanitari romani, che hanno curato tutte le lesioni che avevano danneggiato il suo esile corpo.