di Silvia Signore
Il Parlamento ha approvato in via definitiva il ddl Valditara sul voto in condotta con 154 voti a favore, 97 contrari e 7 astenuti. Il provvedimento prevede diverse novità per la scuola: dalla bocciatura con il 5 in condotta al ritorno della valutazione numerica sul comportamento alle medie fino alle multe per aggressioni al personale scolastico.
Il voto in condotta sarà numerico anche alle scuole medie. Solo alle elementari si prevede l’espressione con giudizi sintetici della valutazione periodica a decorrere dall’anno scolastico 2024/2025. Sia alle medie che alle superiori, se non si raggiunge almeno il 6 in condotta si verrà automaticamente bocciati.
Per quanto riguarda le scuole superiori, nel caso di voto pari a 6 si avrà un debito formativo e si dovrà sostenere un elaborato di educazione civica. La condotta diventa uno spartiacque per gli studenti delle superiori, specie in ottica diploma, in quanto il punteggio più alto nell’ambito della fascia di attribuzione del credito scolastico potrà essere attribuito solo se il voto di comportamento assegnato è pari o superiore a nove decimi.
Il ministro Valditara: “Con la riforma, studenti più responsabili”
“La legge approvata dal Parlamento rappresenta un passaggio fondamentale per la costruzione di un sistema scolastico che responsabilizzi i ragazzi e restituisca autorevolezza ai docenti”. dice il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. “Ringrazio i gruppi parlamentari di maggioranza per questo importante risultato. Con la riforma, il comportamento degli studenti peserà ai fini della valutazione complessiva del percorso scolastico e dell’ammissione agli esami di Stato. Cambia l’istituto della sospensione, vi sarà più scuola e non meno scuola per lo studente che viola le regole della civile convivenza; per i casi più gravi vi sarà l’impiego in attività di cittadinanza solidale. Il nostro obiettivo è sostenere il lavoro quotidiano dei docenti e di tutto il personale scolastico perché ai giovani siano chiari non solo i diritti ma anche i doveri che derivano dall’appartenere a una comunità, a iniziare dal dovere del rispetto verso l’altro.
“Nella scuola Primaria tornano i giudizi sintetici, – prosegue Valditara – da ottimo a insufficiente, molto più comprensibili dei precedenti livelli, miglioriamo così la comunicazione con le famiglie e al tempo stesso l’efficacia della valutazione. La scuola rimane il perno di un’educazione attraverso la quale si può costruire una società migliore. Continuiamo con orgoglio il cammino di riforme intrapreso”.“Con la riforma del voto in condotta – conclude Valditara – si ripristina l’importanza della responsabilità individuale, si dà centralità al rispetto verso le persone e verso i beni pubblici e si ridà autorevolezza ai docenti”.
Associazione nazionale presidi: “Voto in condotta è un passo avanti”
“La riforma del voto in condotta è un passo avanti in quel cammino che deve portare secondo il ministro Valditara a ristabilire la giusta autorevolezza dei docenti. Abbiamo sentito di troppi comportamenti indisciplinati e fuori canone ultimamente. È giusto che gli studenti siano chiamati a riflettere sulle loro responsabilità come conseguenza delle loro azioni. SI poteva bocciare con il 5 in condotta anche prima, non è una novità. Positive anche le multe per chi aggredisce il personale scolastico, atto inqualificabile che va perseguito nelle sedi anche penali, qui è un procedimento amministrativo, quindi probabilmente più veloce. Infine vengono semplificati i giudizi per comunicare alle famiglie l’esito dei risultati scolastici dei figli”. Così il presidente di Anp, l’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli.