di Valentina Rito
Finisce con 328 voti a favore, 41 contrari, 25 astenuti, su 394 deputati presenti e 369 votanti la votazione per la riforma del Csm della Camera dei Deputati . La maggioranza parlamentare vota “sì” alla riforma , tranne Italia Viva che si astiene e Cosimo Maria Ferri parla di “mini riforma“. Evidenti i contrasti interni a Forza Italia e della Lega, che già punta alla prossima scadenza del 12 giugno sui cinque referendum sulla giustizia. Votano la riforma contro invece Fratelli d’Italia e i grillini fuoriusciti di Alternativa c’è. Stringate le parole dalla Guardasigilli Marta Cartabia, prima del voto finale, rivolgendo un “grazie” a chi ha consentito questo risultato: “Il presidente della commissione Giustizia Mario Perantoni e le forze di maggioranza e di opposizione“. Parla anche di “un passaggio importante, in cui abbiamo proposto la riforma migliore possibile, anche se come tutto può essere perfettibile“.
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Non ci sono ostacoli sugli ordini del giorno. Si è svolto un dibattito senza sorprese che alla fine ha dato semaforo “verde” alla riforma del Csm. Le dichiarazioni di voto in aula hanno confermato il quadro politico emerso nelle ultime settimane, nel corso della trattativa per arrivare al voto di oggi. Mentre i riflettori sono già puntati sul Senato, dove i numeri non sono favorevoli al centrosinistra come alla Camera, e dove i mal di pancia della Lega, di Forza Italia e di Italia viva potrebbe rendere necessario quel voto di fiducia che il premier Mario Draghi aveva anticipato che non sarebbe stato messo alla Camera. Ma invece proprio quella fiducia potrebbe essere indispensabile e necessaria a palazzo Madama.
Ha votato a favore anche il M5S, nonostante alcune perplessità, critico sulla separazione delle funzioni ridotta a un solo passaggio tra giudici e pm nei primi dieci anni di carriera – e sul quale il gruppo pentastellato si è astenuto durante il voto sugli emendamenti in aula , dando il proprio via libera, anche se mantiene non pochi dubbi sulla legge elettorale, e su altri aspetti della riforma, come gli illeciti disciplinari, quello contro chi viola la presunzione di innocenza, e sul fascicolo per valutare la carriera di ogni toga.
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Commenta il vice presidente del Csm David Ermini: “Un primo passo, un passo importante. Ora attendiamo fiduciosi le valutazioni e l’approvazione da parte del Senato”. “Con questa riforma i magistrati perdono potere” commenta Enrico Costa di Azione. “Perché oggi sono tutti bravi, quindi decidono le correnti, che protestano e parlano di stravolgimento del modello costituzionale”, criticando e bocciando il possibile sciopero minacciato dai magistrati riuniti sotto la sigla dell’ Anm, l’ associazione nazionale dei magistrati: “Inaccettabile uno sciopero che paralizza tribunali”. E ringrazia pubblicamente le riforme del Guardasigilli Cartabia, che , a cominciare dalla riforma penale che ha messo uno stop al “fine processo mai”. Quindi il fascicolo delle performance che lui stesso ha proposto: “Raccoglierà l’attività svolta quotidianamente per valutare il lavoro di ciascuno. Di fronte a una norma di assoluto buon senso invece l’Anm fa sciopero e chi dovrebbe attuare le leggi invece le contesta”.
Resta comunque da fare, con una riforma costituzionale, l’Alta corte per giudicare disciplinarmente tutti i magistrati, proposta dall’ex presidente della Camera Luciano Violante.