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22 Luglio 2024 13:59
22 Luglio 2024 13:59

La Cassazione conferma assoluzione dei genitori di Renzi. L’ex premier: “Procura di Firenze ideologica”

In primo grado erano stati condannati il 7 ottobre 2019 a un anno e nove mesi di reclusione ciascuno, ed assolti in secondo grado dalla corte di Appello di Firenze

È stata confermata dalla Suprema Corte di Cassazione l’assoluzione dei genitori dell’ex premier Matteo Renzi nel processo per delle presunte false fatturazioni delle loro società. Si è così definitivamente concluso il processo a carico dei genitori dell’ex presidente del consiglio. il processo appena arrivato al termine dinanzi alla Suprema Corte, riguarda il pagamento di fatture emesse da società dei Renzi nel 2015 – una da 20.000 euro dalla società Party, un’altra da 140.000 euro più Iva dalla Eventi 6 – per delle consulenze ad aziende riferibili a D’Agostino. Le consulenze riguardavano uno studio di fattibilità per un’ attività di ristorazione e per potenziare il flusso di turisti, in particolare orientali, verso l’outlet The Mall nel Valdarno.

Secondo il teorema accusatorio della Procura di Firenze, si sarebbe consumato un reato tipico di impresa, con l‘emissione di fatture false per giustificare il passaggio di denaro per prestazioni mai svolte, e la Guardia di Finanza durante le perquisizioni non avrebbe trovato né lettere di incarico né elaborati. “Anche se risulta dimostrato che le fatture emesse dalla Party ed Eventi6 non corrispondono a prestazioni commerciali realmente effettuate“, il fatto non costituisce reato e i genitori dell’ex premier non hanno agito per evadere le imposte, avevano scritto i giudici d’appello nella sentenza di proscioglimento. “La finalità perseguita – aggiungeva inoltre il verdetto – era esclusivamente per motivi extrafiscali, attinente a versamenti che l’imprenditore Luigi D’ Agostino ha ritenuto di fare per ragioni che il processo non ha chiarito“. Tra circa un mese si conosceranno le motivazioni della decisione della Corte di Cassazione.

Gli “ermellini” hanno infatti confermato il proscioglimento di Tiziano Renzi e di sua moglie Laura Bovoli dall’accusa di aver emesso due fatture per prestazioni inesistenti. Il verdetto della Suprema Corte ha confermato la decisione dello scorso 18 ottobre 2022, con la quale la Corte di Appello di Firenze, aveva stabilito che i due coniugi andavano assolti con la motivazione “perchè il fatto non costituisce reato” .

In primo grado i genitori dell’ex premier e attuale leader di Italia Viva erano stati condannati il 7 ottobre 2019 a un anno e nove mesi di reclusione ciascuno per emissione di fatture false, con sospensione condizionale della pena. Contro il proscioglimento pronunciato dai giudici della corte di Appello di Firenze, il Pg fiorentino ha fatto ricorso in Cassazione che, velocemente, – a fronte delle motivazioni depositate solo lo scorso marzo dalla Corte di appello – ha fissato l’udienza svoltasi oggi, dato che c’era il rischio prescrizione per uno dei reati contestati all’imprenditore pugliese Luigi D’Agostino, attivo nel settore degli outlet.

Anche D’Agostino, dopo la condanna a due anni di reclusione in primo grado, era stato assolto in appello per le false fatture e condannato a nove mesi di reclusione per il solo reato di “truffa aggravata“. Gli era stato contestato di aver sollecitato alla nuova dirigenza della Tramor, la società da lui amministrata prima del passaggio nella holding del lusso Kering, il pagamento della fattura da 140mila euro. Per quanto riguarda la posizione processuale dell’imprenditore pugliese, ci sarà un un nuovo processo in corte di appello bis quanto gli ‘ermellinì della Suprema Corte hanno accolto il ricorso del Pg in relazione a un capo d’accusa dal quale era stato prosciolto.

Il commento dell’ex premier Renzi: “Procura di Firenze ideologica”

“Con la decisione della Corte di Cassazione di oggi si chiude un processo, quello contro i miei genitori, che non avrebbe mai dovuto essere aperto. Solo l’ostinazione pervicace e ideologica della procura di Firenze ha costretto lo Stato italiano a spendere centinaia di migliaia di euro del contribuente per una vicenda giuridicamente inesistente. Non esiste risarcimento per la sofferenza di tutta la famiglia in questi anni. Ma la definitiva assoluzione dimostra – una volta di più – che fare le battaglie in tribunale e affermare la verità è il modo più serio di rispettare le Istituzioni contro chi usa alcune procure come arma politica nei confronti degli avversari». Questo è il commento di Matteo Renzi pubblicato sulle sue pagine social.

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