ROMA – E’ stato confermata dalla Corte Cassazione il sequestro dei 49 milioni di euro della Lega, così come deciso lo scorso 5 settembre dal Tribunale del Riesame di Genova su indicazione della stessa Suprema Corte. Gli ermellini hanno appena respinto il ricorso depositato dai legali della Lega contro il provvedimento di sequestro preventivo. Pertanto può proseguire l’accordo di rateizzazione del debito della Lega e, qualora verranno trovati, altri fondi occultati potranno essere sequestrati ovunque rinvenuti.
La Suprema Corte si era già occupata del caso nello scorso aprile, allorquando la seconda sezione penale della Cassazione , accogliendo il ricorso della Procura di Genova, aveva annullato con rinvio l’ordinanza con cui il Riesame del capoluogo ligure, nel novembre 2017, aveva respinto la richiesta dei magistrati di andare avanti con i sequestri sui conti della Lega.
Nelle motivazioni della sua sentenza, depositate a luglio 2018, gli ermellini di “Palazzaccio” avevano rilevato che “la fungibilità del denaro e la sua stessa funzione di mezzo di pagamento non impongono che il sequestro debba necessariamente colpire le medesime specie monetarie illegalmente percepite“, ma persino “la somma corrispondente al loro valore nominale, ovunque venga rinvenuta, una volta accertato come nel caso in esame il rapporto pertinenziale quale relazione diretta, attuale e strumentale, fra il danaro oggetto del provvedimento di sequestro ed il reato del quale costituisce il profitto illecito“. Applicando questa sentenza interpretativa della Cassazione, il Tribunale del Riesame di Genova aveva conseguentemente concesso lo scorso settembre il via libera ai sequestri.
“La Cassazione ha definitivamente avallato la possibilità di sequestrare somme totalmente lecite considerandole profitto del reato. I contributi dei cittadini, i proventi delle feste, etc., si trasformano, per sentenza, in somme da sequestrare senza che vi sia alcun legame con i fatti di reato che vengono contestati ad altri soggetti e a danno della stessa Lega. La violazione è talmente palese che si dovrà ricorrere alla Corte Europea per vedere riconosciute le ragioni che non sono solo del partito, ma di tutti i cittadini“. ha dichiarato Giulio Centemero, tesoriere della Lega.