La Cassazione smentisce la Procura di Taranto: dichiarata “inammissibilità totale” del ricorso dei magistrati contro il Tribunale di Taranto
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Redazione CdG 1947
Dopo il Tribunale del Riesame ed il Gip del Tribunale di Taranto, anche la Cassazione smentisce il "teorema" accusatorio della procura a carico del direttore del Corriere del Giorno
di Antonello de Gennaro
Con il verdetto definitivo emesso ieri della 5a Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione, che ha sancito la “inammisibilità totale“ cala il sipario sul teorema accusatorio e persecutorio messo in piedi nei miei confronti da alcuni magistrati della Procura di Taranto, ribattezzati negli ambienti del Tribunale di Taranto, come la “comitiva di Torricella & dintorni” che hanno strumentalizzato ed utilizzato una serie di innumerevoli querele mendaci depositate nei miei confronti dal giornalista-sindacalista Cosimo (detto Mimmo) Mazza da S. Giuseppe di San Marzano (Ta) notoriamente “vicino” ai magistrati in questione, per condizionare la mia libertà di stampa e reagire a delle mie legittime critiche giornalistiche espresse documentalmente e giustamente su quanto accade all’interno, e dietro le quinte, della Procura di Taranto.
Come i lettori ben sanno, con un primo provvedimento la pm Giovanna Cannarile, avvallata dal procuratore aggiunto Pietro Argentino (una vecchia “conoscenza” del Csm…) chiese nello scorso mese di aprile, la misura interdittiva per sei mesi dalla professione accolta e disposta dal Gip dr. Giuseppe Tommasino nei confronti del sottoscritto inventandosi letteralmente un mio presunto “stalking” (mai commesso) ai danni del Mazza. A fronte della decisione del Gip, assistito dall’ amico fraterno nonchè mio legale di fiducia Avv. Giuseppe Campanelli del Foro di Roma, ho fatto ricorso avverso alla misura interdittiva dinnanzi al Tribunale del Riesamedi Taranto presieduto dal giudice dr. Michele Petrangelo, (relatore dr.ssa Elvia Di Roma, a latere dr. Giovanni Caroli ) con un’udienza celebratasi lo scorso 1 luglio, in cui sono state accolte le motivazioni della mia difesa (leggi QUI ) supportata peraltro da una valanga di prove documentali, fra cui anche delle sentenze di Cassazione, che precedentemente il Gip Tommasino aveva ignorato, e la pm Cannarile ritenute “insufficienti”, mentre il Riesame ha annullato la misura interdittiva disposta nei miei confronti.
Ma nel frattempo la “comitivadi Torricella & dintorni” pur essendo a conoscenza dell’udienza dinnanzi al Tribunale del Riesame a cui i pm non hanno inteso e voluto partecipare, aveva persino chiesto il mio arresto. Avete letto bene: l’arresto ! Vi chiederete giustamente: per quale motivo l’arresto ? Qualcuno potrebbe pensare che io abbia aggredito il Mazza o suoi familiari ma ciò non è mai avvenuto(anzi è accaduto il contrario !). Qualcun’altro potrebbe pensare che io abbia vilipeso qualche potere precostituito dello Stato: ma così non è stato (anzi è “qualcuno” dello Stato che ha omesso ed abusato in atti d’ufficio nei miei confronti e presto dovrà risponderne).
Ma allora quindi, perchè la richiesta del mio arresto da parte della Procura ?Semplice: secondo i magistrati che mi hanno perseguitato, avete letto bene “perseguitato”, avrei violato la misura interdittiva pubblicando degli articoli. Circostanza mai comprovata e tantomeno mai avvenuta fino a prova contraria !
Il Gip Tommasino nel rigettare la richiesta del mio arresto, aveva però disposto un’ assurda ordinanza cautelare secondo cui non potevo transitare e/o avvicinarmi al Mazza nel giro di 500 metri , disposizione successivamente revocata dal Gup dr. Vilma Gilli del Tribunale di Taranto a seguito dell’udienza in cui sono stato assistito dall’ Avv. Gianluca Pierotti del Foro di Taranto
Ecco le mie dichiarazioni in “terza persona”
Probabilmente i pm Cannarile e Lopalco non sono stati capacidi leggere bene e riconoscere una affermazione espressa “in prima persona” da una dichiarazione espressa “in terza persona” e persino virgolettata !!!
Ma tutto ciò cari lettori può succedere nelle scuole elementari o medie, ma non è ammissibile e giustificabile che avvenga per opera di un magistrato, cioè di un laureato in legge che si presume sappia coniugare i verbi ed abbia studiato debitamente la lingua italiana ! E cosa avrei scritto violando a loro dire la misura interdittiva ?
Ve lo spiego io. Il Corriere del Giornoha dato notizia, così come ha fatto anche il Corriere della Sera, il Messaggero ed il settimanale CHI, della mia assoluzione con formula piena (richiesta persino dal pm togato d’udienza) in un processo svoltosi a Roma, in cui ero imputato, che ha visto sfilare fra i testimoni in mio favore il procuratore della DDA di Napoli dr. Henry John Woodcock ed un alto vertice dell’ AISI(i servizi segreti italiani) riportando delle mie dichiarazioni che potete leggere con i vostri occhi, oltre ai più alti dirigenti della televisione italiana pubblica e commerciale.
Peccato che…. la notizia di quel processo fosse stata utilizzata dai pm nella richiesta di misura interdittiva nei miei confronti, avvalendosi di una fotocopia di un articolo pubblicata sull’ edizione romana del Corriere della Sera di 4 anni prima, prodotto da un ispettore della Polizia di Stato (tale De Santis anch’egli di Torricella…) in servizio presso gli uffici della Polizia Giudiziaria che dipende dalla Procura di Taranto, il quale ispettore come risulta dagli atti non ha mai documentato l’origine dell’acquisizione di questo articolo in quanto l’edizione della Cronaca di Roma è ovviamente disponibile solo per chi vive a Roma, e peraltro l’ispettore di Polizia non aveva avuto alcuna disposizione per acquisirlo. Ma si sa…per gli “amici della comitiva”si fa questo ed altro. Salvo poi risponderne però in proprio.
Tutto questo non bastava… ai magistrati . Infatti nella loro richiesta di arresto nei miei confronti (rigettata dal Gip dr. Tommasino) hanno sostenuto che a loro dire avrei violato la misura interdittiva dandone notizia anche sulla mia pagina personale sul socialnetwork Facebook. della sentenza di assoluzione. Probabilmente sarebbe il caso che qualcuno spieghi e rinfreschi la memoria a questi magistrati, ricordando loro l’esistenza anche dell’ Art. 21 nella nostra Costituzione che garantisce la libertà di parola e pensiero ad ogni cittadino, anche al di fuori dell’esercizio della propria professione (nel mio caso di giornalista).
Non si meraviglino quindi quei tarantini che hanno visto seduta fra il pubblico nella villa Peripato la pm Cannarile in occasione della manifestazione teatrale ( a pagamento !) del giornalista Marco Travaglio per il “No” sul referendum costituzionale. Quando ci si vuole far spiegare delle leggi da dei giornalisti improvvisati “giuristi” si corrono poi grandi rischi di credibilità…
Non voglio stare qui a tediarvi sulle “follie” giuridiche, i conflitti d’ interesse e le connivenze di qualche Pm della Procura di Taranto. Sono ben note a chi frequenta il Palazzo di Giustizia tarantina, e ne ho già scritto in precedenza. Pertanto abbiamo predisposto un sito dedicato (vedi QUI) dal nome emblematico “Un caso di malagiustizia a Taranto“ all’interno del quale nei prossimi giorni pubblicheremo integralmente tutte le carte processuali , che verranno spiegate e commentate affinchè tutti possano capire cosa contengano.
La credibilità di un giornale e di un giornalista si conquista sul campo, facendo parlare i fatti, non riempiendo i giornali di fotocopie di atti giudiziari, o violando il segreto istruttorio, ed è per questo che ritengo che tutto quanto è accaduto debba essere reso pubblico, affinchè tutti possano farsi le proprie opinioni.
Avevo quindi ragione io quando pubblicai nel 2015 un articolo dal titolo emblematico “Lo Stato contro lo Stato” (leggi QUI) sui comportamenti di alcuni giudici e magistrati in servizio a Taranto. Ed ho fatto bene a pubblicare articoli e sentenze sulle vicende processuali del pm Matteo Di Giorgio e del suo amico, il procuratore aggiunto dr. Pietro Argentino. Evidentemente tutto questo deve aver dato troppo fastidio a qualche magistrato… Ma i fastidi per qualcuno non sono finiti. Il bello inizia proprio adesso.
Per il momento lasciatemi gioire di soddisfazione insieme ai miei familiari, ai miei avvocati ed a voi lettori, e complimentarmi per la giusta decisione adottata della Suprema Corte di Cassazionenei confronti del ricorso firmato dai Pm Cannarile e Lopalco della Procura di Taranto contro il Tribunale di Taranto: “inamissibilità totale”.
Chissà se adesso qualcuno della “comitiva di Torricella & dintorni”ha ancora la faccia ed il coraggio di parlare ?
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