di Alessia Di Bella
Ancelotti ha fatto un vero capolavoro. Il Real Madrid non era annoverato tra i favoriti in questa Champions League ma invece ha avuto il coraggio, la capacità e la forza di vincerla. Nel suo cammino ha eliminato il Psg, il Chelsea, il Manchester City e il Liverpool, cioè il meglio del calcio mondiale. Il Real Madrid di Carletto Ancellotti e di suo figlio Davide, (che gli fa da vice) sulla carta non era probabilmente la più forte squadra, ma ha dimostrato di essere il gruppo che aveva più spirito di sacrificio, più umiltà, più modestia e più esperienza.
Carlo Re di Coppe. A dire il vero, lo era già prima. Ma adesso guarda tutti dall’alto in basso. Perché di Champions ne ha alzate quattro guidando Milan e Real dalla panchina. “Un grande campione” dice con amore e gratitudine suo figlio Davide. A dire il vero lo pensano tutti, rendendosi conto di quanto sia difficile vincere la Coppa dei Campioni. C’è chi ci prova da una vita. Lui le gioca, le allena. E le vince. E’ il primo nella storia del calcio a fare poker venendo ribattezzato “Carlo IV°“. Ha staccato Bob Paisley, che col Liverpool ne ha conquistate tre (1977, 78 e 81), battendo proprio il Liverpool (per altro per la seconda volta, la prima con il Milan ad Atene nel 2007) e Zinedine Zidane, che tra il 2016 e il 2018 fece tris col Real Madrid.
Una serata memorabile per Ancelotti, che conquista la sua quarta Champions League in carriera, la seconda col Real Madrid che non possono lamentarsi: per il club di Madrid le Champions sono addirittura 14, il doppio di qualunque altra squadra europea. Che sia stata una serata più che speciale per Ancelotti si intuisce da come ha festeggia, ballando insieme ai suoi giocatori sotto la curva dei tifosi del Real.
“Non ci credo ho vinto 4 Champions” commenta a fine partita a caldo “Sono stato bravo, aiutato da grandi squadre e grandissimi giocatori due col Milan e due col Real che sono le squadre che ne hanno vinte di più e che amo di più. Tutte e quattro hanno un sapore speciale, dalla prima fino ad Atene al 2014 con la fine dell’ossessione della Decima per il Real. Siamo usciti bene da una partita difficile, abbiamo sofferto nella prima parte ma ce la siamo cavata con la qualità che abbiamo, anche grazie a un grande impegno. Abbiamo negato il gioco verticale al Liverpool, una grande rivale. Bravissimi Alaba, Militao, Mendy, perché non ci hanno mai preso alle spalle.”
Non possono mancare gli elogi per il portiere Courtois. “Sinceramente ho già visto partite così da parte sua, chiaro che oggi ha fatto i miracoli. Non ci sono neanche molte parole, per noi è stata una Champions difficile. Le difficoltà minori le abbiamo avute proprio nella partita di oggi. Dopo il City le nostre possibilità sono aumentate notevolmente. La qualità, l’esperienza dei veterani e l’impatto dei giovani, tutti hanno dato un contributo importante. Poi è chiaro che non ho mai visto vincere senza fortuna”. Ancelotti ha poi svelato un retroscena su un momento chiave della stagione: “Il 20 marzo, quando abbiamo perso 4-0 in casa contro il Barcellona, Florentino Perez mi ha tranquillizzato. Io gli ho detto: ‘Ok, non ti preoccupare, vinceremo il campionato e la Champions‘. In realtà, glielo avevo detto un po’ così… però alla fine…” (commentato ridendo).