MADRID – Jurgen Klopp è appena diventato per la sua prima volta l’allenatore campione d’Europa. Subito dopo il fischio finale, queste le sue parole a Sky Sports. “Una lotta incredibile, una notte fantastica. Non è stata forse la partita più bella del mondo, ma dovevamo soltanto vincere e i ragazzi ci sono riusciti, ed è il giusto coronamento di una stagione fantastica, molto intensa. Pazzesco quello che hanno fatto i ragazzi. Dedico il successo alla mia famiglia, che era seduta in tribuna: ho sofferto molto, questa vittoria è per loro e anche per tutti coloro che fanno parte di questo club“.
Una stagione intera per rincorrere la Champions, 26 secondi per metterla sotto ipoteca. O, vedendola dall’altra parte del campo, per perderla. La Champions League 2019 e’ del Liverpool ma soprattutto di Jurgen Klopp, che finalmente ha sfatato il tabù delle finali dopo averne perse sei. La storia si fa con i titoli, e questo conta per le migliaia di tifosi di Liverpool che hanno chiuso la serata con un maestoso “you’ll never walk alone“.
La maledizione di Klopp finisce nella notte dello stadio Wanda Metropolitano di Madrid. Al tecnico tedesco per sei volte era toccato incamminarsi a testa bassa per ricevere la medaglia d’argento. Sia che si trattasse Champions, Europa League o una coppa nazionale, con il Borussia Dortmund o con il Liverpool, da favorito o da underdog, il finale era stato sempre lo stesso. Ma questa volta no. Klopp aveva confessato alla BBC, cosa gli avrebbe ordinato papà Norbert prima della sfida con il Tottenham, se fosse ancora vivo (è morto prima che diventasse un allenatore di calcio ndr). “Vincila stavolta, Jurgen“. Un dialogo immaginario, a cui mister Jurgen Klopp ha obbedito ugualmente.
Il Liverpool è campione d’Europa, Jurgen Klopp è il tecnico campione d’Europa. Il migliore di tutti, senza se e senza ma. I tifosi delle sue squadre lo hanno sempre adorato. Per i suoi atteggiamenti istrionici in campo, per le sue interviste che hanno finito per conquistare persino quelli dei rivali. Difficile trovare qualcuno a cui Klopp stia antipatico. “Forse perché non avevo ancora cominciato a vincere sul serio”, obietterebbe lui accompagnando la frase sibillina con la solita risata da mezzo matto.
Ecco, se avete un dubbio sulla questione, quel sorriso sotto l’immancabile ciuffo biondo e gli occhi vispi, ve lo toglierebbe. No, caro mister Klopp, non ce la faresti proprio a stare antipatico. Nemmeno oggi che sei lì dove tutti ti invidiano. Sul tetto d’Europa, così in alto che quasi puoi ascoltare le parole di papà Norbert.