Ancora una volta la struttura sanitaria tarantina della Cittadella della Carità si mette in evidenza per la propria vicinanza all’illegalità. Dopo aver assunto un medico cardiologico tarantino, attualmente sotto processo per ricettazione, questa volta la Fondazione Cittadella della Carità su cui la Prefettura di Taranto farebbe bene ad accendere i “riflettori”, ha dato nuovamente il peggio di se stesso assumendo come responsabile del reparto di radiologia , il dottor Ivo Francavilla un medico radiologo di San Vito dei Normanni (Brindisi) , laureato in Medicina e Chirurgia nel 1993 presso l’ Università di Bologna ed iscritto all’Ordine dei Medici di Brindisi, accusato insieme ad altri tre medici in servizio presso l’Ospedale Perrino di Brindisi di avere prestato servizio in un poliambulatorio privato nei giorni in cui avrebbe dovuto trovarsi a casa per malattia. Insieme a Francavilla anche i suoi colleghi sono stati sospesi per le stesse ragioni: si tratta di un dermatologo, un anestesista e un medico del dipartimento di prevenzione che furono sorpresi a lavorare nel medesimo ambulatorio a San Vito dei Normanni malgrado il certificato di malattia indirizzato alla direzione sanitaria brindisina
Il provvedimento disciplinare di licenziamento firmato dall’azienda sanitaria brindisina non è stato il primo o l’ unico per il radiologo brindisino Francavilla che è stato sorpreso e sanzionato in più episodi consecutivi, mentre gli altri tre sono stati colti in fallo solo una volta ciascuno e dovrebbero cavarsela con una sospensione di dodici giorni, più il pagamento di una sanzione. Le sanzioni disciplinare, più o meno severe a seconda dei casi, sono scattate a seguito di una indagine dei Carabinieri del NAS di Taranto al comando del luogotenente Francesco Marrazzo.
L ’inchiesta era stata avviata due anni prima, cioè quando a carico del radiologo Francavilla venne emesso il primo provvedimento disciplinare, quando a seguito di indagini interne alla ASL Brindisi venne scoperto che il medico risultava essere addirittura l’ amministratore del poliambulatorio privato: un ruolo assolutamente del tutto incompatibile con quella di dipendente pubblico in servizio presso l’ospedale brindisino. I pedinamenti ed accertamenti dei Carabinieri , hanno sorpreso in due ispezioni consecutive il radiologo al lavoro presso lo studio privato mentre avrebbe dovuto trovarsi a casa a causa di un infortunio per il quale aveva chiesto e ottenuto diversi giorni di malattia dall’ azienda sanitaria locale. Comportamento identico a quello degli altri tre, che prestavano servizio tanto al “Perrino” quanto nell’ambulatorio privato di San Vito dei Normanni a capo del quale c’era Francavilla.
All’ ASL di Brindisi da cui peraltro proviene l’attuale direttore generale dell’ ASL Taranto l’ avvocato Rossi (in via di uscita) sono già stati condannati nel recente passato trentasei medici brindisini e numerosi infermieri, fisioterapisti tecnici, che dopo aver timbrato il cartellino si recavano a casa, a fare la spesa al discount, ad accompagnare i bambini a scuola. Incredibilmente nonostante la condanna sono tutti ancora in servizio, ed uno di loro, un medico oculista Vito Capone, 64 anni, dirigente medico oculista, è stato persino promosso nonostante la sentenza di condanna in appello ad un anno e tre mesi e 450 euro di multa. Processo in cui l’ ASL Brindisi che lo ha promosso si era costituita parte civile…!
Le indagini della Procura di Brindisi sono ancora in corso , in quanto per casi di assenteismo assai simili sono stati aperti numerosi fascicoli d’inchiesta per truffa ai danni del Sistema sanitario nazionale, mentre a Taranto come sempre tutto tace…Quando verrà fatta un’ispezione a 360° alla Cittadella della Carità degna di essere chiamata tale atta a riportare la legalità e quindi tutelare la sicurezza per la salute dei cittadini ricoverati nella struttura della Chiesa convenzionata con il sistema sanitario pubblico
Cosa aspettarsi quindi da una struttura come la Cittadella della Carità che si definisce “Ente Morale” ma che ha nel suo consiglio di amministrazione persino un componente sotto inchiesta della Procura della Repubblica di Taranto per sottrazione di fondi da un’ordine professionale nel suo precedente incarico ?
A proposito dimenticavamo….tutto ciò difficilmente lo leggerete sui quotidiani locali, considerando che l’addetta stampa della Cittadella, Gabriella Ressa è molto “impegnata” nel giornalismo “militante-sindacalista” dell’ Assostampa di Puglia …e nell’ Ordine dei Giornalisti di Puglia ( il cui presidente Piero Ricci incredibilmente ignora persino dove lavori la Ressa !) mentre la Fondazione Cittadella della Carità si rifiuta di rendere noto e disponibile il proprio bilancio, che peraltro è “pubblico” , ed inoltre sul sito della Fondazione non viene reso noto lo staff medico. E meno male che questa struttura sopravvive grazie alle convenzioni e finanzamenti pubblici !!!
Chissà come mai….chissà !