di REDAZIONE ECONOMIA
Come ogni anno arriva la classifica sulla qualità nella vita nelle province italiane, compilata da Italia Oggi e Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni. Per i dati completi, però, bisognerà aspettare il numero in edicola lunedì. Gli indicatori di benessere su cui si basa la ricerca sono nove: affari e lavoro, ambiente, disagio sociale e personale, istruzione-formazione e capitale umano, popolazione, reddito e ricchezza, sicurezza, sistema salute e tempo libero Sono soprattutto i grandi centri urbani del Nord e in parte del Centro Italia a occupare i primi posti della classifica. Le metropoli, più penalizzate rispetto ai piccoli centri all’inizio della pandemia da coronavirus, hanno infatti dimostrato più resilienza nella ripresa rispetto alle città di piccole dimensioni.
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Inoltre rispetto alle precedenti edizioni del rapporto sottolinea ItaliaOggi, si è andati a far pesare di meno il criterio della popolazione (in cui rientrano le classifiche di densità demografica, i morti in percentuali, immigrati ed emigranti, nati vivi in percentuale e numero medio dei componenti delle famiglie) rispetto ad altri indicatori, come lavoro, ambiente, sicurezza, salute e tempo libero.
Delle 27 prime posizioni, cinque città sono piemontesi (Torino, Novara, Vercelli, Biella e Cuneo), cinque lombarde (Milano, Monza e della Brianza, Lecco, Cremona e Bergamo), una ligure (Genova). Ci sono poi Trento e Bolzano, tre città venete (Belluno, Verona e Padova), tutto il Friuli-Venezia Giulia a eccezione di Gorizia, tutta l’Emilia Romagna tranne Forlì-Cesena e Rimini, e Firenze . Dopo anni di staffette tra Pordenone e Trento, quest`anno rispettivamente nona e seconda, è la provincia di Parma a conquistare la vetta (nella scorsa edizione al 39esimo posto): insieme alle grandi città del Nord scala la classifica della qualità della vita 2021. A chiudere la classifica del Rapporto sulla Qualità della Vita in Italia 2021, giunta alla 23esima edizione, è Crotone, che scivola di una posizione rispetto allo scorso anno.
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Oltre a quella di Parma, sorprendono anche le scalate di Bolzano (dall`ottava alla terza posizione), Bologna (era 27esima ora è quarta) e Milano, che guadagna quaranta posizioni (dalla 45esima alla quinta), così come Trieste (al settimo posto dal 40esima). Scendendo sul fondo, invece, meno sorprese: sopra Crotone ci sono Napoli (era al 103esimo posto), Foggia, che risale due posizioni, e Siracusa, stabile. Tra le province che perdono maggiori posizioni troviamo Como, L’aquila, Belluno, Udine, Varese, Rovigo, Prato, Benevento, Fermo, Rieti e Nuoro. In fondo alla classifica generale le città di Foggia, Siracusa e Taranto (che perde 9 posti in classifica scendendo dalla 94esima posizione alla 103esima).
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La classifica AMBIENTE vede invece in testa Reggio Emilia seguita da Pordenone, Mantova e Parma. In quinta posizione troviamo Lodi. Se Milano si colloca 11 esima Roma la si ritrova solo in fondo alla classifica, in 76 esima posizione. Chiudono la classifica Ambiente: Taranto, Messina, Siracusa, Crotone e Catania.
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In termini di sistema SALUTE si conferma Isernia al primo posto seguita da Ancona Catanzaro e Terni. Chiudono invece la classifica Fermo, Gorizia, Barletta-Andria-Trani, Vibo Valentia e, a sorpresa ,Trento che si piazza 107esima principalmente per mancanza di dati.
Se si guarda a ISTRUZIONE e FORMAZIONE spicca Trieste che si classifica in prima. A seguire altre tre province del nord est, Bologna, Trento e Milano, che confermano gli eccellenti piazzamenti già conseguiti nelle due passate edizioni. In fondo invece Oristano, Trapani, Caltanissetta e Crotone.
TEMPO LIBERO E TURISMO : Siena strappa il podio della classifica seguita da Rimini, Aosta e Verbania- Cusio-Ossola. Incide la diffusione e qualità di agriturismi, alberghi, ristoranti, cinema e palestre. Chiudono la classifica invece Enna, Caserta, Caltanissetta e Crotone.
Ma quali sono le province più ricche ? Per scoprirlo basta guardare la classifica su Reddito e ricchezza che comprende il reddito medio annuale pro capite, il reddito medio annuale pro capite dei lavoratori dipendenti, le pensioni medie e la ricchezza patrimoniale. In testa troviamo così Milano seguita da Trieste, Bologna, Parma e Bolzano. Le province ‘più povere’ sono invece Cosenza, Catania, Agrigento, Napoli e Crotone.
(in aggiornamento)