“Massimiliano è un uomo forte, ma allo stesso tempo è provato e segnato da questa esperienza“. Lo ha detto ieri a Taranto il presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, Elio Vito (Forza Italia) dopo un incontro con Massimiliano Latorre, in convalescenza nella città pugliese dopo l’ictus che lo ha colpito. Il 12 aprile scade il termine per il suo rientro a New Delhi, mentre Salvatore Girone l’altro fuciliere della Marina Militare, del Battaglione San Marco, è ancora trattenuto in India prestando servizio presso l’ambasciata italiana.
“Siamo venuti qui per esprimere alla vigilia della scadenza del rientro in India una diversa consapevolezza che ci accompagna – ha detto Vito – Naturalmente non spetta a noi prendere le decisioni e riporteremo ai rappresentanti del Governo le nostre valutazioni. Noi pensiamo che non dobbiamo discutere in questi giorni se Massimiliano Latorre deve o meno tornare in India, ma dobbiamo discutere di come Salvatore Girone deve tornare in Italia”.
“Che le condizioni di salute di Massimiliano siano tali da non giustificare – ha aggiunto Vito – il suo rientro in India, anzi potrebbe determinarsi un aggravamento delle sue condizioni, è evidente. La discussione che dobbiamo avere tutti quanti è la messa in atto di una strategia che porti alla definitiva risoluzione della vicenda dei due fucilieri di Marina“. Una risoluzione che, secondo il presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, deve restituire ai due marò “il loro onore, la loro dignità e professionalità. Il termine onore compare in diversi documenti approvati semplicemente per affermare un concetto: il concetto della loro innocenza”.
Sino a prova contraria, ha proseguito il deputato di Forza Italia, “hanno diritto a essere considerati innocenti, tenendo inoltre presente che hanno già espiato, pur essendo innocenti, una pena assai grave, oltre tre anni di detenzione”. Con Massimiliano Latorre oggi la commissione Difesa della Camera ha “ricostruito ancora una volta le tappe della loro vicenda – ha detto – e della loro ingiusta e lunga detenzione, a partire dalla prigionia di circa 4 mesi a Kerala”. Massimiliano Latorre è in Italia per sottoporsi a cure, ma “questo – ha affermato il deputato – non è uno stato che può certo definirsi di piena libertà. E’ una situazione di incertezza, di angoscia, di sospensione”.