di Antonello de Gennaro
Era il 29 novembre 2011 quando la Camera di Commercio di Taranto pubblicò un avviso pubblico per l’erogazione di 105mila euro di contributi alle piccole e medie imprese per l’installazione di sistemi di videoallarme e videosorveglianza antirapina da collegare alle centrali operative della Polizia di Stato, Carabinieri o istituti di vigilanza privata. A seguito del bando furono numerose le richieste di adesione, ma agli organismi di vigilanza e controllo della Camera di Commercio balzo agli occhi un’anomalia: un’impresa esecutrice degli impianti, la Infosystem srl controllata da Aldo Manzulli (un professore di scuola statale n.d.r.) e suo fratello Gaetano, amministrata dalla moglie Daniela Caforio, presentava “una ricorrenza anomala” sul totale, con “un’incidenza pari al 56,9%. Detta percentuale si incrementa fino a raggiungere il 93,9% nell’ambito delle istanze inoltrate da Confcommercio Taranto“, associazione di cui Aldo Manzulli nonostante sia indagato da più Procure della repubblica italiane, ricopre la carica di vice presidente vicario. Ed è proprio grazie a Confcommercio che il Manzulli, violando la Legge è componente del consiglio dell’ Ente Camera di Commercio di Taranto.
Furono queste anomalie ad indurre la Camera di Commercio di Taranto ad informare l’ Autorità Giudiziaria, in quanto dall’esame delle pratiche presentate attraverso la Confcommercio di Taranto, si accertò documentalmente che la Infosystem fra le varie anomalie ed abusi, aveva attestato il falso, cioè, autocertificato una quietanza liberatoria per una domanda di contributo ad un impianto che aveva realizzato per la ditta “Jenny Gold di Gualtiero Gennarina“, attestando contrariamente al vero che era stato pagato tutto regolarmente, allegando nello stesso tempo “copia fotostatica di numero 3 assegni datati e posteriori rispetto alla data di quietanza e addirittura uno priva di data” come si evince dal verbale di sommarie informazioni del 28 gennaio 2014 sottoscritto e firmato alla Sezione di Polizia Giudiziaria Carabinieri della Procura della Repubblica di Taranto, a seguito delle indagini ed accertamenti disposti dal pm Daniela Putignano, indagini che si sono rivelate a dir poco lacunose ed incomplete.
A dire questo è stato il GIP dr. Giuseppe Tommasino che martedì scorso 27 ottobre 2015, accogliendo l’opposizione della Camera di Commercio, rappresentata dall’ avv. Vincenzo Vozza che ha chiesto la prosecuzione delle indagini preliminari indicando l’oggetto della investigazione suppletiva e i relativi elementi di prova ai sensi dell’art. 409 e 410 cpp, alla frettolosa archiviazione richiesta dal pm dr.ssa. Putignano, ha fissato un procedimento in camera di consiglio per il prossimo 22 gennaio 2016 quando davanti al Tribunale di Taranto dovranno comparire Aldo Manzulli ed Angelo Colella, rispettivamente vice presidente vicario e direttore della Confcommercio di Taranto indagati entrambi ai sensi dell’art. 323 cp (“abuso d’ufficio“).
Arriva quindi dal Tribunale la conferma delle ipotesi e notizie che questo quotidiano online aveva raccontato e denunciato con una propria inchiesta giornalistica dello scorso 19 aprile (vedi QUI ).
Siamo certi che un magistrato attento e competente come il dr. Tommasino valuterà e giudicherà l’accaduto molto meglio di quanto accaduto sinora. Anche a Taranto, e non solo a Berlino, c’è un giudice !