TARANTO – Le domande insidiose del nostro Direttore in occasione della conferenza stampa conclusiva del Tavolo Istituzionale permanente per l’area di Taranto presso la Prefettura di Taranto, previsto dalla legge 20 del 2015 (Governo Renzi) per gestire il rilancio della città a seguito delle crisi dell’ex Ilva.
Alla conferenza stampa hanno partecipato il vicepremier Luigi Di Maio affiancato dai ministri Alberto Bonisoli, Sergio Costa, Giulia Grillo, Barbara Lezzi ed Elisabetta Trenta. Le domande del nostro Direttore hanno infastidito Di Maio che dopo aver risposto, si è alzato ed ha abbandonato la conferenza stampa.
“L’esimente penale non era nel contratto che abbiamo firmato, non era legata neanche all’addendum. Credo che ArcelorMittal, come ha dimostrato finora, se continua a dimostrare il mantenimento degli impegni, non ha nulla da temere” ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, aggiungendo “noi siamo a disposizione dei sindacati e di ArceolorMittal con tutti gli organi tecnici ministeriali per sostenere la gestione dell’impianto. Se serve l’Avvocatura o il parere dei Ministeri siamo qui, ma la cosa importante da dire è che il contratto sottoscritto e poi l’addendum non prevedevano alcun tipo di esimente penale“.
“Non devono esistere immunità parlamentari in una situazione così delicata, ma sono al lavoro per la Cassa integrazione. Chiederemo chiarimenti sul perché ad Arcelor Mittal. Se si rispetteranno i patti come li abbiamo firmati non ci sarà nulla da temere. “La Corte Costituzionale – ha aggiunto il vicepremier – si sarebbe espressa sull’immunità penale probabilmente in autunno e siccome abbiamo sempre detto che su quella norma avevamo perplessità, era giusto dire che non deve esistere l’immunità penale in una situazione così complicata come quella di Taranto”.” così ha risposto il vicepremier Luigi Di Maio.
“La Corte Costituzionale si sarebbe espressa sull’immunità penale probabilmente in autunno – ha aggiunto il vicepremier – e siccome abbiamo sempre detto che su quella norma avevamo perplessità, era giusto dire che non deve esistere l’immunità penale in una situazione così complicata come quella di Taranto”.
“Ci dicano perché hanno annunciato la Cassa integrazione per 1395 lavoratori, che non sembra possa essere addebitata esclusivamente alla crisi del mercato dell’acciaio” è stato il messaggio di sfida che il vicepremier del M5S ha lanciato ad ArcelorMittal in Prefettura a Taranto.