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21 Dicembre 2024 18:04

La consigliera Natoli membro laico del Csm, indagata dalla Procura di Roma

Il fascicolo aperto a seguito della registrazione di un suo incontro con la magistrata Maria Fascetto Sivillo difesa dall' avvocato Taormina, che era stata condannata in primo grado dal Tribunale di Messina.

La consigliera Rosanna Natoli componente laica del Plenum del Csm, ed ex componente della sezione disciplinare del Csm è stata iscritta nel registro degli indagati dalla Procura di Roma. Il fascicolo ha origine a seguito della registrazione di un suo incontro con il magistrato Maria Fascetto Rivillo, per parlare del suo procedimento disciplinare in corso, già condannata in primo grado dal Tribunale di Messina. Il pm Fabrizio Tucci della Procura di Roma titolare dell’indagine, ha emesso un invito a presentarsi, che pubblichiamo in esclusiva, in qualità di indagata per rivelazione di “segreti d’ufficio” ed “abuso d’ufficio”, reato quest’ultimo che avrebbe radicato la competenza nella Capitale. Ma piccolo particolare questo reato è stato abrogato dal DDL Nordio.

La Natoli aveva incontrato nel suo studio la giudice Fascetto Sivillo, dandole consigli su come affrontare il suo procedimento disciplinare di fronte al Consiglio Superiore della Magistratura, così contravvenendo al segreto della Camera di consiglio. Quel colloquio privato, però, è stato registrato a sua insaputa dalla Fascetto trascritto peraltro in un faldone di oltre 100 pagine e consegnato dal suo legale avv. Carlo Taormina proprio alla Commissione disciplinare ricusando tutta la commissione, la quale a questo punto è stata costretta di fatto a girarlo alla Procura di Roma per valutare l’eventuale sussistenza di reati. Venuta alla luce la registrazione di quell’incontro la Natoli ha deciso di rassegnare le dimissioni dalla sezione disciplinare senza però lasciare il Csm.

La consigliera laica (in quota FdI) del Consiglio superiore della magistratura si era già dimessa dalla sezione disciplinare ma la sua vicenda non era affatto considerata conclusa. Al Quirinale, dove il capo dello Stato Sergio Mattarella ha incontrato il comitato di presidenza del Csm (il vicepresidente avv. Fabio Pinelli e il presidente della Cassazione Margherita Cassano ed il procuratore generale della Cassazione Luigi Salvato, i quali ritengono che l’incontro avvenuto tra la Natoli e la giudice catanese Maria Fascetto Sivillo sia un episodio troppo grave per essere dimenticato dal solo abbandono della poltrona della sezione disciplinare. Un ’episodio ritenuto la rappresentazione più bassa della mancanza di equidistanza di molti componenti “lottizzati” (laici e togati) del Csm nell’esercizio della sua funzione sicuramente più importante e delicata, quella paragiudiziaria, e chi ne è stato componente ed in questo caso anche “protagonista” non può più continuare a farne parte.

Rossana Natoli ed il suo “mentore” Ignazio Larussa presidente del Senato

Ma la consigliera Natoli sembrerebbe non avere alcune intenzione di uscire da Palazzo Bachelet sede del Csm, dove in molti temono che venga “protetta”dal presidente del Senato Ignazio La Russa, concittadino della Natoli (entrambi siciliani di Paternò) nonchè mentore della sua carriera politica che l’ha portata ancor prima a far parte del consiglio comunale prima e nella giunta dopo di Catania, entrando a far parte dell’Assemblea nazionale di FdI, e successivamente diventando consigliera del Csm. Il muro eretto a difesa della Natoli rischia però di trasformarsi, in un vero e proprio braccio di ferro (seppure sotterraneo) tra la prima e la seconda carica dello Stato, una situazione che non gioverebbe sicuramente all’autorevolezza delle istituzioni coinvolte.

Se Natoli dovesse abbandonare il suo seggio al Csm, il Consiglio si troverebbe a lavorare con un membro laico in meno alterando i delicati equilibri interni, ed  il Parlamento in seduta comune sarà chiamato ad eleggere un nuovo consigliere laico, con la maggioranza qualificata dei 3/5 che implica un accordo tra la maggioranza e almeno una parte dell’opposizione. 

L’interrogatorio della Natoli in qualità di indagata richiesto dal procuratore aggiunto Paolo Ielo imprime un’accelerazione alla vicenda giudiziaria facendo chiarezza sulle eventuali illegalità emerse sulla vicenda. Chi ha ascoltato la registrazione, conferma che anche il resto della sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura, la stessa che avrebbe dovuto decidere sui provvedimenti nei confronti del giudice Fascetto Sivillo, sarebbe stata incline a misure non particolarmente severe, purché la giudice si fosse attenuta a particolari cautele.

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