di Francesca Lauri
La Corte dei Conti Sezione regionale di controllo per la Basilicata, ha approvato, con delibera n. 56/2020, l’indagine riguardante «Matera – capitale della cultura 2019: analisi dei flussi finanziari occasionati dalla realizzazione dell’evento, con particolare attenzione a quelli utilizzati per il funzionamento della Fondazione “Matera 2019” e a quelli connessi alla riscossione dell’imposta di soggiorno».
Dall’analisi della Corte emerge un quadro in chiaroscuro. A fronte di un evento di straordinaria rilevanza quale l’assegnazione del ruolo di capitale europea della Cultura a Matera la magistratura contabile ha accertato “criticità nella utilizzazione dello strumento della “fondazione di partecipazione” per la gestione degli eventi connessi” a tale nomina, “nonché dei finanziamenti pubblici ad essa assegnati, riconducibili anche alla natura atipica di tale strumento organizzativo”, riscontrando , in particolare, la mancanza di un puntuale controllo esterno sull’attività della fondazione, sulla gestione dei fondi, sul costo del personale dirigenziale e dei contratti dalla stessa stipulati anche con riferimento alle assunzioni effettuate.
delibera_56_2020_basilicataLa Fondazione, osserva la Corte, ha fruito di fondi pubblici che, “nel caso di specie, ammontano a circa cinquanta milioni di euro e, dunque, di poco inferiori a quanto preventivato nel dossier di presentazione della candidatura: vi sono però consistenti differenze quanto alla ripartizione degli oneri sostenuti dai vari enti erogatori. Lo Stato, infatti, “ha erogato il triplo di quanto preventivato (oltre trentatre milioni di euro) mentre la Regione meno della metà (undici milioni) ed il Comune si è tenuto in linea con le previsioni (oltre cinque milioni di euro)”.
Pertanto, conclude la Corte, “il peso della manifestazione è stato prevalentemente sostenuto dallo Stato (anche attraverso fondi comunitari) e le risorse impiegate sono quasi del tutto di provenienza pubblica e solo in minima parte privata: peraltro, all’interno di tali somme quelle sostenute per “progetto, promozione e marketing” ammontano ad €. 46.336.220,95 (a fronte dei preventivati €.45.570.866,00), mentre quelle per il solo funzionamento della fondazione ammontano ad €.3.688.599,60”.
Ugualmente, risulta “acclarata la deficitarietà del sistema di accertamento e riscossione della tassa di soggiorno dovuta al Comune di Matera a causa del perdurante mancato approntamento da parte dell’ente e, segnatamente, dell’Ufficio tributi di un sistema telematico diretto di rilevazione dei soggetti obbligati al pagamento e al tempestivo riversamento della tassa versata”.