La Corte Suprema indiana ha rifiutato di esaminare le richieste presentate dai legali dei due marò italiani Girone e Latorre, decidendo di non accogliere la richiesta di Massimiliano Latorre , il quale gode di un permesso che scadrà il 13 gennaio 2015 a causa dell’ictus di cui ha sofferto a settembre, di poter prolungare di altri 4 mesi la convalescenza in Italia. Per la compagna di Latorre si tratta di un’ “ingiustizia enorme“. I giudici hanno anche rigettato la richiesta del marò Salvatore Girone, che si trova ancora in India di poter tornare a casa per Natale. La Corte Suprema ha detto che si deve ora procedere con il processo ad oltre 33 mesi da quel 15 febbario 2012 quando i due marò vennero accusati di aver ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati. Il Presidente Giorgio Napolitano ha reso noto di essere “fortemente contrariato” dalle decisione dell Corte Suprema indiana.
Il ministro della Difesa Pinotti, in serata, ha comunicato che “Massimiliano Latorre si deve curare qui in Italia, ce lo stanno dicendo i medici e non vedo quindi come possa tornare in India. Noi non ci muoviamo da questa posizione“. aggiungendo nella trasmissione televisiva “Porta a Porta” (RAIUNO) che la decisione della Corte Suprema indiana “è stata una doccia gelata, una decisione incomprensibile che non riesco a spiegarmi. Questa situazione va risolta e l’Italia non può fare altro che reagire“. “Anche da un punto di vista umanitario la nostra richiesta doveva essere accettata – ha ricordato il ministro Pinotti – Stiamo seguendo con il ministro degli Esteri e con il presidente del Consiglio questa questione e faremo un punto politico domani mattina in Parlamento“. “La questione dei due marò italiani, ancora irrisolta dopo tre anni” secondo Federica Mogherini, Alto rappresentante della Politica estera dell’ Unione Europa “può avere un impatto sulle relazioni complessive tra India e Ue“. “L’Unione Europea – ha aggiunto – continuerà a seguire la questione, in contatto con il Governo italiano, e reitera la richiesta di una rapida soluzione“.