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3 Luglio 2024 07:41
3 Luglio 2024 07:41

LA CRESCITA DEL SETTORE EDILE CON IL PNRR SALIRA’ DEL 9 PEER CENTO

I dati sono stati resi noti dal Centro studi Ance durante il convegno "Locomotiva Sud : come il Mezzogiorno può trainare la ripresa italiana grazie al Pnrr" organizzato da Ance, Ance Puglia e Ance Bari e BAT  svoltosi a Manduria in provincia di Taranto nella masseria Li Reni,

di REDAZIONE ECONOMIA

I fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza destinati alle costruzioni per il Mezzogiorno cioè “territorializzati”, per i quali sono già stati individuati i territori in cui le risorse che ammontano a 24 miliardi e 200 milioni di euro pari al 54 per cento dei 44 miliardi e 800 milioni che il Pnrr ha previsto per il comparto delle costruzioni nel Sud Italia, con lo scopo di riequilibrare il divario infrastrutturale attualmente esistente tra nord e sud del Paese. Importante sarà attuare l’ effettiva capacità di spendere e realizzare le opere. Gli ultimi dati sull’avanzamento della spesa dei Fondi strutturali 2014- 2021 evidenziano che Puglia a parte ( 65 %) e Basilicata ( 54 %), le regioni del Mezzogiorno sono in coda alla classifica. Infatti a due anni dalla chiusura della programmazione, risultano ancora da spendere 10 miliardi e 800 milioni di euro.

Al primo posto negli investimenti previsti tra le regioni del sud, ci sono la Campania (che è anche la prima in Italia) con 7 miliardi e 400 milioni, la Sicilia è quarta con 5 miliardi e 100 milioni, seguita dalla Puglia con 3 miliardi e 900 milioni, Abruzzo con 2,7 miliardi e Calabria con 2,3 miliardi. I dati sono stati resi noti dal Centro studi Ance durante il convegno “Locomotiva Sud : come il Mezzogiorno può trainare la ripresa italiana grazie al Pnrr” organizzato da Ance, Ance Puglia e Ance Bari e BAT  svoltosi a Manduria in provincia di Taranto nella masseria Li Reni, al quale hanno partecipato il presidente di Confindustria Puglia Sergio Fontana, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il presidente dell’ Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro, il vicepresidente di Ance Domenico De Bartolomeo. Il convegno si è concluso con l’intervento del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Assuntela Messina

Ma questi finanziamenti dell’Europa per quali opere pubbliche saranno utilizzati in Puglia ? Il progetto dell’Ance è molto chiaro e dettagliato. Al centro del progetto le infrastrutture per la mobilità sostenibile, che vanno dall’Alta Velocità Napoli-Bari alla linea ferroviaria trasversale Battipaglia Taranto, passando per la velocizzazione della dorsale adriatica, ai nodi di Bari, Brindisi e Foggia. Senza dimenticare un effettivo potenziamento delle linee regionali a cominciare dalle Appulo-lucane, da sempre un vero e proprio handicap nella regione.

Si punterà su elettrificazioni, nuove moderne stazioni, ed i necessari adeguamenti tecnologici per rendere finalmente moderna la rete su ferro regionale. Sono presenti risorse anche per altre infrastrutture strategiche come i porti, con l’elettrificazione delle banchine e opere di dragaggi per una maggiore accessibilità marittima. Senza dimenticare le Zes, i trasporti rapidi di massa nelle città, ed una maggiore efficienza energetica degli edifici col bonus 110%, investimenti strategici per i siti culturali. Sicuramente innovativi i programmi sulla qualità dell’abitare, nell’ambito della Strategia nazionale per le aree interne, che riguarderanno Alta Murgia, Gargano, Monti Dauni e Sud Salento. Finalmente dovrebbe decollare un piano per gli asili nido e scuole dell’infanzia, affiancato da moderni servizi di educazione, connesso a un progetto di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica, in troppi casi abbandonata a sè stessa.

Nel suo intervento il presidente di Ance Gabriele Buia, ha affermato che “Grazie al Pnrr il Mezzogiorno può finalmente ricoprire quel ruolo di traino atteso da tempo per la crescita del Paese. Ora, però, bisogna correre e aprire i cantieri con il coinvolgimento virtuoso delle amministrazioni del territorio“.

Il vice presidente di Ance Domenico De Bartolomeo intervenendo ha evidenziato che “La Puglia ha dato dimostrazione di grande efficienza nella spesa dei fondi strutturali. È assolutamente necessario che trasferisca questa stessa efficienza nell’utilizzo di tutte le risorse disponibili: questa è la condizione indispensabile per poter sfruttare a tutti gli effetti il Pnrr“.

Analizzando i numeri forniti dal Centro studi Ance, è previsto un tasso di crescita del solo settore edile intorno al 9 per cento nel 2021, che dovrebbe rimettere in piedi l’intero settore dopo l’ultradecennale crisi che ha estromesso dal mercato 30 mila imprese meridionali e 245 mila posti di lavoro. Infatti secondo le ultime previsioni di Prometeia, il Sud Italia nel 2022 diventerà la ” locomotiva” del Paese, con una crescita del Pil pari al 4,1 per cento. Parte di questa ripresa, però, dipenderà dalla capacità di sfruttare le opportunità offerte dal Pnrr, che al Sud destina 82 miliardi di euro, il 40 per cento del totale del piano, e dalle ulteriori risorse destinate a investimenti pubblici per il recupero del gap infrastrutturale, per un totale di 96 miliardi di euro.

Le risorse sono importanti evidenzia l’approfondita relazione dell’Ance, che sottolinea che “secondo l’Indice europeo della qualità di governo (Eqi, 2021), le amministrazioni locali italiane sono tutte (con l’eccezione della provincia di Trento) sotto la media Ue, in molti casi con risultati simili a quelli dell’Est Europa. In particolare, il Sud è agli ultimi posti in Europa”. Gravi ritardi riguardano la spesa dei fondi nazionali per il riequilibrio territoriale. Lo stato di avanzamento al 30 aprile 2021 degli interventi del Fondo Sviluppo e Coesione, monitorati dalla Ragioneria Generale dello Stato, mostra a fronte di risorse programmate per 47,6 miliardi di euro, un livello di spesa pari al 7,5%, corrispondente a soli 3,6 miliardi di euro dopo quasi 7 anni.

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