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5 Novembre 2024 01:15

La D.I.A. confisca beni ad un imprenditore brianzola collegato alla ‘ndrangheta

Approfondite indagini economico-finanziarie nei confronti dell’imprenditore e del suo nucleo familiare, hanno consentito di accertare una netta sproporzione tra i redditi dichiarati e gli investimenti effettuati.

ROMA –  Il Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Milano ha eseguito un provvedimento di confisca di beni, emesso dal Tribunale di Monza Brianza – Sezione Unica Penale, su proposta formulata dal Direttore della D.I.A., Nunzio Antonio Ferla, nei confronti di un imprenditore 51enne di origini calabresi, già condannato in via definitiva per ricettazione, sostituzione di denaro proveniente da rapina, detenzione illegale di armi e truffa.

nella foto, Nunzio Antonio Ferla, Direttore della D.I.A.

In passato sullo stesso sono ricaduti gravi indizi di appartenenza alle cosche ‘ndranghetiste PIROMALLI – BELLOCCO, per aver agevolato il loro traffico di sostanze stupefacenti. Su tale presupposto, nel 2014, la Prefettura di Monza Brianza ha emesso un’interdittiva antimafia a carico della società di ristorazione a lui riconducibile, ritenendo sussistente il rischio di infiltrazione mafiosa nella gestione e nelle scelte economiche della sua attività commerciale.

Lodierna confisca è frutto del sequestro effettuato nell’aprile 2016, sempre dalla D.I.A., dopo approfondite indagini economico-finanziarie nei confronti dell’imprenditore e del suo nucleo familiare, che hanno consentito di accertare una netta sproporzione tra i redditi dichiarati e gli investimenti effettuati. La misura in argomento ha riguardato una società di ristorazione, 6 unità immobiliari, tra appartamenti e garage (ubicate in Brianza), disponibilità finanziarie e  7 quadri d’autore.

 

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