Per il presunto disastro ambientale causato dall’ ILVA il momento delle decisioni slitta alla prossima udienza del 23 luglio. Sarà quindi in quella data il gup del Tribunale Vilma Gilli renderà noto quanti dei 47 imputati (44 persone fisiche e tre società) saranno rinviati a giudizio. sempre lo stesso giorno il giudice emetterà la sentenza per altri cinque. Oltre alla famiglia Riva, tra gli imputati ci sono ex dirigenti dell’azienda, amministratori pubblici nonchè l’ex governatore della Puglia e leader di Sel, Nichi Vendola, che dovrà rispondere delle accuse a suo carico per “concussione aggravata“. L’ attesa udienza svoltasi oggi si è conclusa dopo circa 10 ore in cui vi sono state repliche dei difensori alle accuse della procura e le dichiarazioni spontanee di Lorenzo Nicastro l’ex assessore all’ambiente della Regione Puglia e del direttore dell’Arpa Giorgio Assennato .
Il difensore di Nichi Vendola: “Insussistenza del fatto“
L’avvocato Vincenzo Muscatiello, difensore di Vendola. ha spiegato di aver chiesto al gup “di pronunciare sentenza di non luogo a procedere per insussistenza del fatto, e tale esito mi è parso tanto più necessario alla luce della replica dei pubblici ministeri che, pur avendo contestato la concussione, non hanno potuto dimostrare alcun effetto concussivo al punto di dover ripiegare nella contraddittoria contestazione di un semplice tentativo di concussione”. Vendola è accusato in questo procedimento di concussione aggravata in concorso. L’avvocato Francesco Marzullo, difensore del funzionario regionale Antonello Antonicelli, il quale risponde di favoreggiamento personale nei confronti di Vendola, ha chiesto invece il non luogo a procedere per insussistenza del fatto e per l’ inutilizzabilità delle dichiarazioni rese a “sommarie informazioni testimoniali” in quanto fornite senza le garanzie della presenza del difensore di fiducia.
Assennato: fui convocato da Vendola
Il direttore generale di Arpa Puglia, Giorgio Assennato, accusato di favoreggiamento personale nei confronti di Vendola, rilasciando dichiarazioni spontanee ha detto: “Ricordo di essere stato convocato un giorno dal presidente, ma non ricordo il giorno preciso. Aspettai molto e poi alla fine avvisai che andavo via” . Il riferimento di Assennato, è ad una sua convocazione presso la presidenza della giunta regionale avvenuta il 15 luglio 2010. In quella circostanza Assennato, secondo la Procura di Taranto, il quale che ha sempre dichiarato di non aver subito alcuna pressione o intimidazione per favorire l’ILVA, sarebbe stato volutamente lasciato attendere “fuori dalla porta”, venendo ammonito da un funzionario regionale su incarico dello stesso Vendola.
Giovedì si riprende e vi sarà l’ultima replica dell’avvocato Vincenzo Vozza difensore di Luigi Capogrosso, l’ ex direttore dello stabilimento tarantino.prima della camera di consiglio del gup, da cui uscirà la decisione finale su chi verrà processato