di REDAZIONE CRONACHE
La Direzione Investigativa Antimafia di Lecce ha dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca di beni immobili, tra cui un appartamento in Olanda, per un valore complessivo di circa 1 milione di Euro, risultati nella disponibilità di Alduino (Aldo) Giannotta, 59 anni, originario di Acquarica del Capo (Lecce) noto pregiudicato salentino con dimora dichiarata ad Amsterdam (NL), attualmente detenuto in Brasile. Giannotta è stato già condannato dalla Corte di Appello di Lecce nel 2014, in esito alla procedura di riconoscimento di un provvedimento con il quale la Quarta Sezione Penale del Tribunale di Francoforte sul Meno lo condannava alla pena di anni 4 di reclusione per il reato di “favoreggiamento al traffico illegale di stupefacenti in quantità significativa”.
Sulle tracce di Giannotta all’estero lavorava da tempo la Squadra mobile di Lecce, guidata dal vice questore Alessandro Albini in collaborazione con la DIA, da quando alcuni collaboratori di giustizia lo hanno indicato come uno dei principali narcotrafficante del sudItalia. Venne scovato ed arrestato nella sua imponente fazenda, che sorge su di un residence di 15.800 metri quadri a pochi chilometri dalla località turistica di Recife, all’interno del quale nella quale si trovavano diverse villette da lui stesso costruite. Giannotta si era infatti trasferito da tempo da Amsterdam in Brasile e secondo gli inquirenti aveva riciclato i proventi della sua attività criminale in un’importante impresa di costruzione specializzata nell’edilizia di lusso.
La Polizia Federale Brasiliana aveva individuato da tempo la sua lussuosa residenza ma avendo accertato che la villa del Giannotta era protetta da un sistema di video-sorveglianza che non consentiva un’azione rapida che portasse all’arresto, si dovette attendere che Giannotta uscisse di casa per catturarlo, fermandolo alla guida della sua auto mentre si allontanava dal residence
Il pregiudicato salentino fin dal 1986, era stato convolto in diverse vicende giudiziarie relative prevalentemente al traffico internazionale di stupefacenti, al fianco dei vertici della Sacra Corona Unita salentina, riportando condanne, comminate da Autorità Giudiziarie estere, in particolare tedesche, olandesi e brasiliane. Il provvedimento di sequestro patrimoniale è stato emesso dal Tribunale di Lecce, Ufficio Misure di Prevenzione, in data 6 luglio 2021, a seguito di proposta avanzata dalla Sezione Operativa di Lecce a firma del Direttore della D.I.A. e del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, quale risultato di articolate e complesse indagini patrimoniali e finanziarie finalizzate all’aggressione dei patrimoni illeciti accumulati anche all’estero. La suddetta proposta, infatti, ha riguardato: 2 terreni e 3 fabbricati ubicati nel comune di Salve (LE) ed 1 appartamento sito nel comune di Amstelveen (Olanda) risultati nella disponibilità del proposto.
L’ipotesi formulata dalla DIA, ed accolta dal Tribunale di Lecce, ha evidenziato come il patrimonio sia risultato sproporzionato rispetto alle entrate lecite dell’intero nucleo familiare e pertanto, riconducibile a proventi delle attività delittuose, come sanzionato dalle previsioni del codice Antimafia.
Il provvedimento in questione, che trova per la prima volta applicazione in Italia, è stato eseguito, per quanto attiene al bene ubicato in Olanda, in applicazione della procedura prevista dal recente Regolamento (UE) 2018/1805 del Parlamento Europeo e del Consiglio, ed attivata dal Tribunale di Lecce con l’emissione di un certificato di congelamento. Si tratta di un innovativo strumento normativo di cooperazione tra gli Stati in materia di sequestro e confisca, che afferma il principio di mutuo riconoscimento nel delicato ed efficace campo delle misure di prevenzione patrimoniali.