di Francesca Lauri
Olivia Paladino fidanzata del premier Giuseppe Conte, comproprietaria dell’ Hotel Plaza di Roma, è stata segnalata dall’ Ufficio Antiriciclaggio della Banca d’Italia per una comunicazione di “operazione sospetta” insieme alla sorella Cristiana Paladino e al fratellastro, John Rolf Shawn Shadow.
Sotto la lente alcune operazioni finanziarie della società Agricola Andromeda srl, dedita all'”utilizzo di aree forestali”, collegata alla famiglia della Paladino. La segnalazione è relativa ad un finanziamento ricevuto dalla società di famiglia nel lontano 1994 dall’ex Banca popolare della Marsica per la cifra di un miliardo di lire.
Un debito che i Paladino avrebbero tentato di rateizzare dal 2016, ma che nel frattempo è stato ceduto dall’ex Banca popolare della Marsica al Monte dei Paschi di Siena il quale a sua volta lo ha ceduto alla Sestino Securitisation srl, una società di cartolarizzazione che ancora oggi detiene il credito nei confronti della famiglia Paladino.
E’ proprio a seguito delle trattative dei Paladino con la Securitisation srl , attraverso la mediazione finanziaria della Italfondiario spa e della società Dobank che a giugno 2019, ha cambiato ragione sociale diventando Dovalue, in qualità di agenti della riscossione, che sono partite le due segnalazioni di operazione sospetta con data 23 aprile 2016 e 21 luglio 2017.
Ad inviare le segnalazioni alla Banca d’ Italia per delle operazioni ritenute sospette sarebbe stata proprio la Italfondiario a seguito della “mancata trasparenza delle fonti di finanziamento della Andromeda“. Infatti nel 2017 l’ attuale compagna di Giuseppe Conte (che risulta ancora legalmente sposato e mai separato da sua moglie) la sorella ed il fratellastro avevano cercato di sanare un debito di 500.000 euro con un’offerta di 330.000, mediazione che non era andata a buon fine.
Due anni dopo, quando l'”avvocato del popolo” …. si era già insediato a Palazzo Chigi, come per incanto…. la società società Agricola Andromeda srl, è riuscita a chiudere la propria esposizione debitoria con un versamento di soli 145.000 euro, cioè meno della metà di quanto aveva offerto due anni prima, e meno di un terzo del debito iniziale ! Un’operazione a dir poco sospetta che ha fatto scattare la segnalazione a Bankitalia da parte del riscossore.