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3 Luglio 2024 05:53
3 Luglio 2024 05:53

La figura scultorea del Santo Padre interpretata da Linda Edelhoff

L’arte come strumento di passione, espressione emotiva dell’uomo. Linda Edelhoff ricerca attraverso lo scolpire: la passione, la paura e l’espressione emotiva dell’uomo. L’artista modella nel suo laboratorio in solitudine, il suo stato d’animo provato, si mescola alla vibrazione della materia per diventare poi forma.

di CINZIA TATTINI

Linda Edelhoff è una scultrice italotedesca, nata a Iserlhon nel 1975. Laureata in scultura all’Accademia di Belle Arti è attualmente insegnate di discipline plastiche. Terminati gli studi apprende presso laboratori specializzati le tecniche del restauro, della scultura e del dipinto. Stilisticamente parlando, la sua scultura parte da una sorta di iperrealismo che sfocia poi nell’immaginario fantasy.

Le sue sculture sono minuziosamente studiate nei particolari e nulla è lasciato al caso. Linda predilige la terracotta, ma si avvale anche di resine, stucchi, cemento e stoffe per arricchire la texture dei suoi lavori. Questo linguaggio materico così variegato le permette di esprimere più drammaticamente il suo ego, il suo vissuto e la sua visione.

La sua ultima opera racchiude i sentimenti umani più profondi nel volto di Papa Francesco che ha ispirato la scultrice nel momento in cui da solo, nelle strade deserte di Roma, portando sulle spalle il dolore dell’intero genere umano, si è recato a pregare per la fine della pandemia davanti al crocefisso miracoloso custodito nella chiesa di San Marcellino al Corso.

 Il mezzo busto, più grande rispetto alla corporatura reale, comunica tutta la dolcezza di una carezza, la consolazione di un sorriso, la tenerezza di uno sguardo. La scultrice torna a far parlare di se’ e lo fa in una chiave insolita, alquanto inedita in quanto modella il secondo mezzobusto di papa Francesco.

Nel primo mezzobusto, realizzato durante il lockdown, ciò che colpisce è il volto del Pontefice dall’espressione quasi caritatevole, che invita i fedeli alla fiducia. Il suo sorriso leggermente velato è rivolto al mondo come simbolo di un abbraccio e dell’amore di un padre. È l’espressione della speranza e del conforto, emozioni che si plasmano nella materia, diventando cura del dolore dell’uomo. 

Il primo mezzobusto ritraente il Pontefice sembra quello di un uomo più giovane, mostra una fisionomia più giovanile per rafforzare il concetto della forza della preghiera e della fede. L’argilla diventa lo strumento per raccontare il dramma che l’umanità sta vivendo.

Linda Edelhoff ricerca attraverso lo scolpire: la passione, la paura e l’espressione emotiva dell’uomo. L’artista modella nel suo laboratorio in solitudine, il suo stato d’animo provato, si mescola alla vibrazione della materia per diventare poi forma.  

Nel secondo mezzobusto di Papa Francesco, il volto è stanco, ma altrettanto fermo, radicato in una fede genuina e in una profonda umanità che emozionano e riescono a coinvolgere chiunque nella riflessione sul senso della vita.  La scultrice ha rappresentato in queste due opere il dramma e la paura che ha vissuto l’umanità attraverso la figura del Pontefice; ha voluto rappresentare l’uomo che è Francesco Bergoglio, poi il papa e in fine il portavoce di Dio in terra che per tutta l’umanità cerca conforto nelle preghiera e nella carità .

Il vicario di Cristo, portavoce di tutte le angosce del mondo è il manifesto poetico di Linda Edelhoff, interprete dell’amore universale, del sentimento, della condizione umana, della gioia, dell’angoscia, della paura e del dolore. L’opera modellata in argilla ha dimensioni superiori alla figura reale, l’impatto visivo è imponente, commovente e suggestivo. Il volto del Pontefice descrive ciò che il mondo sta vivendo: paura, incertezza e smarrimento.

La preghiera e la speranza si mescolano in quel sorriso appena accennato, il conforto e la consolazione diventano per l’artista spunti di ricerca.

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