ROMA – Il giudice delegato Paola Cesaroni del Tribunale fallimentare di Bari si è riservato nell’ udienza odierna di decidere sulla richiesta di fallimento avanzata dalla Procura nei confronti della società Mediterranea, proprietaria della testata della Gazzetta del Mezzogiorno, dell’immobile di via Scipione dell’ Africano ex sede del quotidiano barese, e sino ai nostri giorni concessionaria della pubblicità .
La Procura di Bari era presente all’udienza con il procuratore aggiunto Roberto Rossi e i pm Lanfranco Marazia e Luisiana Di Vittorio, ed ha chiesto l’esercizio provvisorio per salvare i lavoratori. Per la società erano presenti Franco Capparelli legale rappresentante di Mediterranea Spa, accompagnato dall’avvocato Filiberto Palumbo, il quale chiaramente, come prevedibile si è rimesso alla decisione del giudice.
“Vogliamo salvaguardare l’occupazione e la continuità di gestione della Gazzetta del Mezzogiorno – ha dichiarato l’ Avv. Palumbo il legale -, che riteniamo un prezioso bene storico culturale per l’intero Meridione e per la città di Bari“.
Ora si attende un’altra udienza, che si svolgerà dinanzi al giudice dinanzi al giudice Raffaella Simone, nella quale si discuterà la richiesta di fallimento della società Edisud, editrice della testata giornalistica.
Sulla base degli accertamenti svolti della Procura di Bari, verificando i bilanci ed i conti bancari, le due società Mediterranea ed Edisud hanno sulle spalle complessivamente debiti per circa 50 milioni di euro., nella quale si discuterà la richiesta di complessivi. Un debito imponente che al momento tiene lontano dal fallimento qualsiasi “cavaliere bianco” che difficilmente sborserebbe un importo così imponente, ma anche affrontare oltre 140 stipendi da pagare mensilmente , con un giornale che vende appena 14mila copie al giorno in un bacino di utenza di oltre 4 milioni di lettori.
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