La quotidiana, incessante attività di contrasto agli illeciti e, in particolare, allo spaccio ed al traffico di stupefacenti, condotta dai Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego di Bari attraverso il capillare controllo economico del territorio non conosce interruzione. Questa volta sono state le forti esalazioni che venivano fuori da una grata di aereazione (posta sulla pubblica via) collegata a dei locali interrati di pertinenza di un’officina meccanica ubicata in Triggiano (BA), che hanno attirato l’attenzione dei “Baschi Verdi” impegnati nei loro controlli.
Le successive indagini, effettuate anche attraverso accurati riscontri catastali, hanno permesso di individuare un esercizio commerciale, di Giovanni Mitorondo, nato nel 1967, un insospettabile cinquantenne che esercitava ufficialmente l’attività di meccanico mentre in realtà si dedicava “professionalmente” alla più redditizia ma criminale attività di coltivatore di marijuana.
La perquisizione disposta dalla Procura di Bari permetteva alle Fiamme Gialle di scoprire l’esistenza di un passaggio, abilmente occultato dietro un armadio contenente attrezzi da lavoro, attraverso il quale si accedeva ad alcuni locali sotterranei al cui interno il meccanico aveva creato due distinti ambienti per la coltivazione “idroponica” delle piante di marijuana, mentre un’altra stanza era stata destinata all’ essicazione delle inflorescenze contenenti il principio attivo.
Al momento dell’accesso dei finanzieri le due serre erano in pieno svolgimento dell’ attività produttiva e dotate di ogni minima attrezzatura necessaria a rendere l’ ambiente idoneo e perfetto per la rapida crescita delle piante di stupefacente: condotti di aereazione, impianto di irrigazione nonchè impianto elettrico per le numerose lampade alogene presenti, termometri, ventilatori.
Oltre 200 piante di marijuana sono state sottoposte a sequestro le quali, pronte per essere immesse nel fiorente mercato della droga, avrebbero fruttato complessivamente un illecito guadagno di oltre 50 mila euro. Il meccanico novello “coltivatore” di Triggiano invece, è stato tratto in arresto ed associato presso la Casa Circondariale di Bari.