La Guardia di finanza di Milano, su delega dei pm Paolo Storari e Valentina Mondovì della procura di Milano, sta sequestrando alla filiale italiana di Amazon 121 milioni di euro . Il provvedimento è stato disposto nell’ambito di un’inchiesta nell’ambito del fenomeno della somministrazione illecita di manodopera nel settore della logistica.
La società destinataria del provvedimento d’urgenza è Amazon Italia transport srl, la divisione del colosso americano che si occupa delle consegne dei pacchi. Tre manager di cui due stranieri, sono stati iscritti nel registro degli indagati , in quantofirmatari delle dichiarazioni dei redditi dal 2017 al 2022.
Un’indagine che, come altre che hanno colpito colossi della logistica e piattaforme on line, che si concentra sul fenomeno dei “serbatoi di manodopera“, che garantiscono alle aziende “tariffe altamente competitive” utilizzando reti di cooperative, consorzi e “società filtro”, attraverso cui viene omesso il pagamento degli oneri previdenziali e contributivi e vengono lesi i diritti dei lavoratori.
Secondo la procura di Milano “Amazon Italia Transport srl è priva di qualsiasi presidio idoneo a selezionare i fornitori dei servizi di logistica in modo da evitare che gli stessi siano meri serbatoi di personale“. Aggiungendo: “La società committente, azienda leader nell’ambito della grande distribuzione organizzata, abusa dei benefici offerti dal sistema illecito, neutralizzando il proprio cuneo fiscale mediante l’esternalizzazione della manodopera e di tutti gli oneri connessi. Ciò comporta l’utilizzo di fittizi contratti d’appalto per prestazioni di servizi che, invero, dissimulano l’unico, reale oggetto del negozio posto in essere tra le parti, ossia la mera somministrazione di personale effettuata in violazione delle norme che ne regolamentano la disciplina”.
Amazon Italia Transport con un proprio software gestionale “esercita poteri direttivi organizzando di fatto l’attività complessiva di distribuzione e consegna merci, compresa quella relativa alla consegna “di ultimo miglio” in apparenza appaltata” alle società di consegne, “esercitando direttamente nei confronti dei singoli corrieri, formalmente dipendenti dai sopra citati fornitori, i poteri specifici del datore di lavoro in termini di organizzazione dell’attività dei singoli corrieri, gestione della loro operatività, controllo del loro operato, fornitura della strumentazione informatica necessaria per l’esecuzione dei servizi”.
E’ quanto sostengono nel decreto di sequestro preventivo d’urgenza per oltre 121 milioni di euro emesso dai pm Paolo Storari e Valentina Mondovì, nei confronti della società del gruppo Amazon nell’ambito dell’inchiesta sulla fenomeno della somministrazione illecita di manodopera nel settore della logistica.