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22 Novembre 2024 07:23

La Guardia di Finanza sequestra a Brindisi beni e disponibilità per 1.7 milioni di euro ad ex consigliere regionale

Le indagini hanno consentito di individuare e denunciare all’Autorità Giudiziaria i responsabili di reati tributari, perpetrati attraverso la presentazione di dichiarazioni fraudolente alterate sia dall’utilizzo di fatture relative ad operazioni inesistenti che mediante l’occultamento di documenti contabili.

ROMA–  I finanzieri del Gruppo di Brindisi, nel quadro dell’azione svolta a contrasto delle più gravi forme di evasione e frode fiscale hanno eseguito una complessa attività investigativa a seguito di un accertamento partito nel 2016 nei confronti di una società brindisina, la Brigante srl operante nei settori della carpenteria metallica, tubisteria, caldareria, della fabbricazione di metalli,    e montaggi meccanici industriali.

Giovanni Brigante, amministratore della società, ed ex consigliere regionale e comunale di Brindisi per liste della “Puglia per Vendola” della centrosinistra guidata dal Sen. Dario Stefano (estraneo all’inchiesta), ha occultato al fisco con la collaborazione del figlio Giulio Brigante, redditi imponibile per un valore complessivo di oltre 11 milioni di euro ed evaso IVA per oltre 2 milioni.

Complessivamente le indagini della Procura di Brindisi condotte dal pm dr.ssa Valeria Fairina Valaori anno consentito di individuare e denunciare all’Autorità Giudiziaria due soggetti responsabili di reati tributari, perpetrati attraverso la presentazione di dichiarazioni fraudolente alterate sia dall’utilizzo di fatture relative ad operazioni inesistenti che mediante l’occultamento di documenti contabili. Nel corso degli accertamenti svolti, è emerso, tra l’altro, che uno dei due soggetti denunziati aveva simulato una donazione di beni immobili di ingente valore, al fine di sottrarli alla garanzia per il pagamento delle imposte dovute.

Indagata anche una commercialista. Le indagini dei finanzieri hanno anche accertato la simulazione di donazione di un immobile per non pagare le tasse.

Conseguentemente, sulla base dei riscontri investigativi operati dalle Fiamme Gialle, il G.I.P. dr.ssa Paola Liaci del Tribunale di Brindisi, su proposta della locale Procura della Repubblica, ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato al recupero delle imposte evase nei confronti di entrambi i soggetti denunziati. Pertanto, nei giorni scorsi, i finanzieri hanno dato esecuzione al provvedimento dell’Autorità Giudiziaria procedendo al sequestro preventivo di 1 appartamento, 2 opifici, 7 terreni, del valore di circa 1 milione di euro, oltre a disponibilità finanziarie per un ammontare complessivo di oltre 700 mila euro.

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