Dopo una raccolta di generi di prima necessità, vestiti e medicinali che ha coinvolto tutti i dipendenti del club e alcune scuole della città, i due pullman utilizzati per le trasferte delle squadre principali – e alcune auto aziendali – hanno raggiunto la città ungherese di Zahony, al confine ucraino. “Sono arrivati nella mattinata di oggi a La Morra, in provincia di Cuneo, i bus che, venerdì, avevano lasciato la Continassa con destinazione Zahony, Ungheria, nei pressi del confine con l’Ucraina, e che ieri sono ripartiti verso l’Italia“. La delegazione bianconera di circa venti persone – guidata dell’amministratore delegato Maurizio Arrivabene, con la presenza di Deniz Akalin (compagna di Andrea Agnelli) e del responsabile sanitario Luca Stefanini – hanno accompagnato in Italia, dove sono arrivati in mattinata, ottanta persone – mamme e bambini tra 6 e 14 anni
Attraverso una nota ufficiale, la Juventus ha comunicato come i circa 80 profughi ucraini, per lo più donne e bambini, hanno terminato il lungo viaggio, raggiungendo il comune piemontese. “Non si può osservare senza agire”, aveva dichiarato lo scorso 11 marzo l’amministratore delegato bianconero Maurizio Arrivabene . La nota del club: “Le immagini di una guerra nel cuore del nostro continente hanno colpito le donne e gli uomini della Juventus e hanno suscitato una mobilitazione che ha toccato tutti. Non si poteva osservare senza agire. Non si poteva commentare senza tentare dì in ogni modo di mettere in piedi un’operazione. La guerra in Ucraina, giorno dopo giorno sta generando dolore e morte, ma soprattutto sta distruggendo la vita quotidiana di milioni di persone, costrette a rifugiarsi fuori dal loro Paese. Ecco perché la Juventus nella giornata odierna non è solamente scesa in campo a Genova: ci sono momenti in cui bisogna dimostrare di essere vicini a chi soffre con atti concreti“.
“Un viaggio di 2800 chilometri , fra andata e ritorno, che ha permesso di portare in Italia circa 80 persone, in stragrande maggioranza bambine, bambini e ragazzi, insieme ad alcune mamme: alcuni di loro fanno parte delle scuole calcio ucraine, e sono stati recuperati anche grazie all’impegno di Alex Velykykh, originario di Donetsk, attraverso la Federazione Calcio ucraina. – prosegue il comunicato della Juventus – Una delegazione di circa 20 persone, quella bianconera, che ha anche portato al confine generi di prima necessità, vestiti e medicinali, raccolti nei giorni precedenti, grazie all’impegno di tutti i dipendenti della Juventus: un’operazione che vi abbiamo raccontato nel dettaglio qui (link alla news) e che è stata facilitata, in loco, dall’aiuto del Console Generale ungherese, Jeno Csiszár“
“ Al loro arrivo oggi, gli amici ucraini sono stati accolti con grande calore e tanti sorrisi all’Hotel Santa Maria di La Morra, messo a disposizione grazie all’impegno di Regione Piemonte e Protezione Civile regionale, che si sono fin da subito prodigati per rendere possibile e realizzare questo progetto. Presente anche il Sindaco di La Morra, Maria Luisa Ascheri. Un lungo viaggio, terminato con un momento serenità per bambine, bambini, mamme e ragazzi che da oggi possono cercare di lasciare alle loro spalle l’orrore da cui sono fuggiti e guardare al futuro“conclude la nota della Juventus.
La partenza da Zahony, al confine tra Ungheria e Ucraina. pic.twitter.com/cmV4NA8cw7
— JuventusFC (@juventusfc) March 12, 2022