di REDAZIONE SPORT
L’Italia del calcio può alzare al cielo un’altra Coppa dopo trentanove anni. Era l’11 luglio del 1982 quando gli Azzurri guidati in panchina dal c.t. Enzo Bearzot battevano 3-1 la Germania e vincevano il Mondiale spagnolo. Oggi gli eroi del Bernabeu scrivono dalla loro chat una lettera di auguri e sostegno ai giocatori di Roberto Mancini in vista della sfida contro l’Inghilterra che a Wembley assegnerà il trofeo continentale. Le firme in calce sono quelle dei protagonisti, a partire Mariella Scirea che ha firmato per suo marito il grande difensore Gaetano, Federica Rossi per Pablito, la figlia Cinzia Bearzot per il suo papà Enzo, e Paolo Maldini per papà Cesare, allora allenatore in seconda, che oggi non sono più con noi .
1 Dino, 2 Franco, 3 Beppe, 4 Antonio, 5 Fulvio, 6 Claudio, 7 Gaetano-Mariella, 8 Pietro, 9 Giancarlo, 10 Beppe, 11 Gian Piero, 12 Ivano, 13 Lele, 14 Marco, 15 Franco, 16 Bruno, 17 Daniele, 18 Alessandro, 19 Ciccio, 20 Paolo-Federica, 21 Franco, 22 Giovanni, C.T. Enzo-Cinzia, All. in seconda Cesare-Paolo
Questa la lettera alla Nazionale di Mancini:
In queste settimane abbiamo rivisto in voi tanto, tantissimo di noi e della nostra storia, sportiva ed umana. Nel vostro coraggio, nella vostra passione, nel vostro senso di appartenenza, nel vostro slancio in avanti dopo un periodo difficile, ci siamo ritrovati.
Le storie belle non si dimenticano mai perché non finiscono mai; diventano emozioni che rimangono nel tempo, ricordi che si rafforzano, passando di cuore in cuore, di memoria in memoria. Sarà così anche per voi.
Comunque vada.
Grazie per averci fatto rivivere tutto questo, per averci fatto sentire, ancora una volta, giovani e senza paura e per aver dimostrato che dentro ogni italiano c’è una forza profonda, grande, e spesso imprevedibile, che nei momenti difficili esplode e rende possibili anche le imprese che non lo sembrano.
Osate sempre, sognate il futuro che potete costruire.
E adesso andate a Londra, scendete su quel campo e date il massimo come avete sempre fatto… le storie belle non finiscono mai!
Forza ragazzi.