di Antonello de Gennaro
Come i nostri lettori ben ricorderanno tempo fa denunciammo una campagna diffamatoria nei nostri-miei confronti, avviata da una “cricca” di scribacchini a mezzo servizio, ventriloqui di magistrati “deviati”, ed al servizio di alcuni imprenditori senza scrupoli della provincia jonica.
Vedemmo arrivare ingiustamente sulle nostre spalle, querele e denunce di ogni genere che sono finite nel tritacarte giudiziario, costringendoci a dover denunciare persino dei magistrati, articoli diffamatori in cui vi scrive veniva indicato come “stalker”, “estorsore” e quant’altro.
Una “macchina del fango” mediatico che aveva come unico intento quello di sminuire la nostra credibilità, di metterci a tacere per consentire l’ arrampicata giornalistica e sociale di un giornalista che è riuscito ad entrare in questa professione (come è documentato) solo e soltanto grazie al ricorso ad una vertenza di lavoro e che fa carriera con la tessera di sindacalista in tasca.
Ebbene il giudicato di ben due Gup (giudici per le udienze preliminari) e di un autorevole collegio del Tribunale di Riesame di Taranto hanno letteralmente smantellato queste vergognose accuse nei mie confronti, con delle decisioni confermate dalla Suprema Corte di Cassazione che ha rigettato definendo”totalmente inammissibile” il vergognoso ricorso della Procura di Taranto.
Davanti ad un uso così “vergognoso” dell’azione giudiziaria utilizzata per fini personali, non mi è rimasto altro, come vi è ben noto , che denunciare i magistrati in questione alla Procura di Potenza dove è in corso un’inchiesta che dovrebbe concludersi a breve, come auspico, con una richiesta di rinvio a giudizio nei loro confronti.
Ebbene qualcuno in queste ore, nascondendosi dietro le quinte della “cricca” di Palazzo di Città (leggasi Giunta Melucci) ci sta riprovando, cercando di isolarci, di non farci avere informazioni dal Comune di Taranto, di mettere alla berlina tutte le persone che in qualche modo sono vicini alle nostre posizioni e che manifestano pubblicamente il loro consenso sul nostro giornalismo investigativo, d’inchiesta e denuncia.
Tale operazione di ostracismo, una sorte di “stalking” mediatico e politico-giornalistico, è sconfinato recentemente persino con delle squallide e vergognose ripercussioni del Comune di Taranto adottate anche nei confronti di ordini professionali e professionisti a me vicini da decenni e decenni di reciproca amicizia e vera stima.
La firma del “regista” di questa macchina del fango è di una evidenza inconfutabile, nonostante questa specie di “regista del fango” cerchi vigliaccamente di nascondersi, facendo esporre squallide figure, sotto mentite spoglie di politicanti di quart’ordine utilizzando le solite tecniche: cercare di emarginare gli estranei alla loro “cricca” e delegittimarli anche attraverso la diffamazione !
Questo qualcuno che non ha il coraggio di esporsi, non si rende conto che la sua “metodologia” vigliacca manifesta il suo stile strisciante con un timbro personale ormai ben “noto” a tutta la città di Taranto, ed in particolare alla gente per bene che evita di avere qualsiasi tipo di contatto con la “cricca dei cugini di campagna“.
State pur sereni che non mi preoccupo minimante di certa gentaglia, di queste squallide miserie umane e pseudo politiche, e questo giornale statene pur certi, non arretrerà di un solo centimetro nella sua campagna di legalità , controllo sulla vita “pubblica” e di ricerca e tutela della legalità a Taranto.
Anche perchè quando il gioco si fa duro, cari amici e lettori, i duri, ma quelli veri, scendono in campo. E finora si sono fatti male sempre e solo gli altri…