di FRANCESCA LAURI
E’ morto ieri a Milano per Covid il fotografo Giovanni Gastel, 65 anni. Figlio di Giuseppe Gastel e Ida Visconti di Modrone, nipote di Luchino Visconti, ed aveva iniziato la sua carriera di fotografo a Milano verso la fine degli anni Settanta, per poi avvicinarsi al mondo della moda, dove era diventato ben presto uno dei fotografi italiani più ricercati ed apprezzati sopratutto per la sua semplicità, umanità e signorilità. Rampollo della più alta borghesia e della massima nobiltà lombarda, erede insieme degli Erba e degli antichi signori di Milano. Come ricordò nell’autobiografia “Un eterno istante. La mia vita” (Mondadori) che si regalò nel 2015 alla vigilia dei 60 anni, aveva piena coscienza dei propri privilegi.
Giovanissimo iniziò ad apprendere l’arte della fotografia che poi lo renderà famoso nel mondo. Negli anni Settanta, tra il 1975 e il 1976 lavorò per la prestigiosa casa d’aste britannica Christie’s. Il suo lancio avvenne nel 1981 quando incontrò Carla Ghislieri che divenne la sua agente. Da quel momento iniziarono le sue collaborazioni con Vogue Italia e dopo quindi l’incontro con Flavio Lucchini direttore della casa editrice milanese Edimoda, e con Gisella Borioli direttore dei magazine Mondo Uomo e Donna, incontri grazie ai quali la sua carriera decollò immediatamente.
Negli anni Ottanta e Novanta Gastel ha fotografato le campagne pubblicitarie per le più prestigiose case di moda italiane, fra le quali Versace, Missoni, Tod’s, Trussardi, Krizia e Ferragamo. Sempre negli anni Novanta ha lavorato anche all’estero, a Parigi, nel Regno Unito e in Spagna. Nel 1997 la Triennale di Milano gli ha dedicato una mostra personale curata dal critico d’arte Germano Celan che proiettò Gastel ai vertici dell’élite fotografica mondiale e il suo nome apparve su riviste specializzate insieme a quelli di altri grandi della fotografia Italiana come Oliviero Toscani, Giampaolo Barbieri, Ferdinando Scianna e di maestri internazionali come Helmut Newton, Richard Avedon, Annie Leibovitz, Mario Testino e Jürgen Teller.
Oltre alla fotografia di moda Gastel si è dedicato al ritratto. Alcuni dei suoi ritratti più famosi includono Barack Obama, Ettore Sottsass e Roberto Bolle. Una raccolta di 200 ritratti da lui scattati è andata in mostra nel 2020 al Museo Maxxi di Roma, protagonisti personaggi del mondo della cultura, del design, dell’arte, della moda, della musica, dello spettacolo e della politica che lo stesso Gastel aveva incontrato e fotografato durante i suoi 40 anni di carriera.
Era stato ricoverato nei giorni scorsi a Milano all’Ospedale Fiera di Milano a causa dell’aggravarsi dello stato di salute dopo essere stato colpito dal Covid, essendo affetto da enfisema polmonare. Avrebbe compiuto 66 anni il prossimo 27 dicembre.
Dopo l’annuncio della morte di Gastel, vi è stato un fiume di commenti e di ricordi sui social da parte di stilisti, imprenditori e media della moda. Lascia due figli, per lui il cordoglio della cultura e dello spettacolo. Affranto il ministro Franceschini: “Il Covid ci ha strappato anche Giovanni Gastel. La fotografia italiana perde un grande protagonista amato e stimato in tutto il mondo”.
Sono molte le persone e gli amici che lo ricordano con affetto. Piero Piazzi presidente della Women Models che scrive su Twitter: “Ho sperato come tanti per giorni che non potesse succedere, ho pregato come tanti qualsiasi Dio perché tu non te andassi mentre guardavo le nostre foto, i nostri messaggi ,pensando al tuo interesse dolce e fraterno durante i miei momenti difficili o al nostro cazzeggiare come ragazzini . Che se ne vada un genio della fotografia e’ per me poco importante,che manchi una persona immensa come sei tu e solo tu mi devasta il cuore e di più . Perché tu sei una persona immensa Gio’,sei un uomo unico,adorabile,affettuoso,gentile e premuroso,onnipresente in tutto e per tutto. Pochi giorni fa ridavamo dei nostri comuni acciacchi come sempre,dei nostri momenti bui,del tuo nipotino Sebastiano ed ora…non ci sei più. E ora come faremo senza di te? Io non ci credo ancora e non posso augurarti buon viaggio Gio’ perché non riesco ancora a farlo,perché per me e per tanti tu sei e sarai sempre qui con noi e davvero il mondo non sarà più lo stesso senza di te. Non e’ così che deve andare…“.
Donatella Versace con i figli Allegra e Daniel con una nota ufficiale lo ha così ricordato: “Giovanni era un uomo che sapeva cogliere la bellezza in ogni cosa su cui posasse lo sguardo. Insieme abbiamo condiviso momenti che non dimenticheremo mai. Vogliamo ricordarlo dietro la sua amata macchina fotografica, intento a creare uno dei suoi famosi ritratti, la sua umanità e l’immensa gentilezza del suo animo“. Antonella Boralevi lo ricorda così: “Generoso. Straordinariamente generoso. Capace di mettere il bisogno di un amico prima di tutto. Serio. Straordinariamente serio. Pur in pandemia, hai scelto di tenere tutti i dipendenti e i collaboratori del tuo studio. Per pagare i loro stipendi, hai scelto di sacrificare te stesso. Sincero. Straordinariamente sincero. Tanto quanto l’abitudine di quasi tutti è la recita, tu hai sempre praticato la verità. Coraggioso. Straordinariamente coraggioso”.
Giovanni Gastel, come ricorda il nostro direttore Antonello de Gennaro, che lo conosceva bene, “non è stato è stato un grande autore di immagini che hanno segnato il mondo della moda, ma sopratutto è stato una persona per bene, sensibile, educata. E nessuno di noi potrà dimenticare il suo sorriso”.