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22 Dicembre 2024 12:20

La morte di David Rossi al Monte Paschi di Siena: prove compromesse. Indagati tre magistrati della Procura di Siena

La "falsificazione" delle evidenze investigative sarebbe avvenuta durante il sopralluogo dopo il ritrovamento del cadavere. Renzi: "Si devono vergonare"

I tre pm della procura di Siena, Nicola Marini, Aldo Natalini e Antonino Nastasi dovranno presentarsi davanti ai colleghi di Genova, per essere interrogati nella veste di indagati, titolari del fascicolo sulla morte di David Rossi, il capo della comunicazione di Mps che il 6 marzo 2013 venne trovato morto, dopo essere precipitato dalla finestra. Gli allora sostituti procuratori rispondono delle accuse di “falso aggravato” dalla Procura di Genova, competente per i reati commessi dagli appartenenti agli uffici giudiziari del distretto di Siena. Le contestazioni mosse dalla procura ligure a quella senese riguardano la mancata verbalizzazione della perquisizione, con annessa ispezione informatica e sequestro, della stanza usata da David Rossi. Titolare del fascicolo è il procuratore aggiunto Vittorio Ranieri Miniati che già si era occupato di precedenti filoni derivanti dalle denunce della vedova di Rossi sempre riguardanti le indagini  della procura senese e un’ipotesi di festini a luci rosse che vedrebbero coinvolti alcuni dei magistrati.

I tre pm come si legge, nel verbale del 7 marzo, si legge nel capo d’imputazione “omettevano di attestare che nelle ore precedenti, e in particolare dalle 21,30 sino a circa mezzanotte del giorno precedente, avevano già fatto ingresso nella predetta stanza prima che la stessa venisse fotoripresa dal personale della polizia scientifica“. In quell’occasione, secondo l’ipotesi accusatoria della Procura di genova , avrebbero “manipolato e spostato oggetti senza redigere alcun verbale delle operazioni compiute e senza dare atto del personale di polizia giudiziaria che insieme a loro avevano proceduto a questo sopralluogo“. Nella testimonianza alla Commissione dell’allora comandante dei carabinieri di Siena, il colonnello Pasquale Aglieco, era emerso come i pm avessero spostato oggetti senza informare gli ufficiali di polizia giudiziaria e come uno di loro avesse anche risposto a una chiamata effettuata da Daniela Santanchè al telefono della scrivania di Rossi, di cui era amica.

David Rossi e Daniela Santanchè

“La procura di Genova apre un’inchiesta sui PM senesi del caso David Rossi. Dopo 10 anni. Ma per un garantista questo non è il punto. Chi ha fatto quelle indagini a Siena si deve solo Vergognare. Nell’edizione aggiornata del mio libro Il Mostro spiego il perché”. Così Matteo Renzi con un tweet si è espresso sulla nuova indagine. Renzi aveva denunciato lo scorso febbraio il procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo, l’aggiunto Luca Turco e il pubblico ministero Antonino Nastasi. L’inchiesta era stata archiviata con una velocità che sa di incredibile considerati i noti abituali tempi lunghi della giustizia sollevando ulteriori critiche dal leader di Italia Viva.

Nell’inchiesta della Procura di Genova è confluita anche la relazione finale approvata a settembre dalla commissione parlamentare sulla morte di Davide Rossi. Secondo la maxi-perizia dei RIS dei Carabinieri, l’ipotesi “più compatibile” risulta il suicidio. Nel documento si legge: “Sono emerse alcune circostanze che meritano di essere tratteggiate . Conviene muovere dal tema dei cosiddetti festini poiché è da qui che sono scaturiti i maggiori sospetti e punti d’ombra sull’operato dei magistrati che si sono occupati della prima indagine”. Gli interrogatori dei magistrati si svolgeranno mercoledì prossimo nella caserma del nucleo di polizia economico-finanziaria di Genova.

“Quando abbiamo raccolto le dichiarazioni sia delle forze di polizia, intervenute immediatamente dopo la morte di David Rossi, sia del colonnello Aglieco avevamo capito che potevano emergere profili di possibili reati e abbiamo immediatamente trasmesso tutte le carte sia alla Procura di Genova sia al Csm sia alla Procura Generale ciascuno per i profili di propria competenza. Questa intuizione, probabilmente, ha trovato conferma nelle attività della Procura di Genova per la parte relativa al sopralluogo”. commenta all’Adnkronos il senatore Pierantonio Zanettin (Forza Italia), che nella scorsa legislatura aveva presieduto la presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi.

“Questo è un aspetto importante – prosegue Zanettinma ci sono anche molti altri aspetti che attendono di essere chiariti: chi e perché ha cancellato il video (in cui si vedono due persone uscire dalla sede di Mps ndr), cosa ci facevano alle ore 20 quei dipendenti a Mps e perché sono usciti da un’uscita secondaria, perché il portiere ha detto che tutte le porte erano chiuse e invece quella era aperta e facilmente fruibile” che continua “Restano tante cose non chiare: vediamo che il lavoro sinergico della Commissione e della magistratura porta a sviluppi di cui attendiamo gli esiti“. Riguardo alla gravità che, al contrario della procura di Genova, il Csm non sembra essersi mosso, l’ on. Zanettin risponde: “Questa domanda andrebbe fatta ad Ermini attuale vicepresidente uscente del Csm .

Il senatore di Forza Italia Pierantonio Zanettin

Il senatore di Forza Italia Pierantonio Zanettin appena insediatosi il nuovo parlamento, nel giorno dell’avvio della XIX legislatura, ha presentato  un disegno di legge al Senato Istituire una nuova Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi. del disegno di legge d’iniziativa di Zanettin si legge come la richiesta dell’istituzione di una nuova commissione di inchiesta per la morte dell’ex direttore della comunicazione di Mps, avvenuta il 6 marzo 2013, proviene dalla necessità di proseguire il lavoro svolto dalla precedente commissione “che ha prodotto ottimi risultati” ma che è stato interrotto a causa della conclusione anticipata della legislatura. “Appare necessario proseguire nella doverosa ricerca della verità, tanto in relazione al tragico evento costituito dalla morte del dottor David Rossi, quanto in relazione alle vicende a essa connesse e collegate, che pure sono emerse nel corso dei lavori della precedente legislatura. Con il presente disegno di legge, dunque, si propone l’istituzione della Commissione parlamentare d’inchiesta

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