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5 Novembre 2024 15:21

La notte del terremoto di Ischia: non volevano pagare il ticket dell’aliscafo, dopo aver dimenticato…di pagare l’albergo !

Un gesto miserabile dei turisti la notte del terremoto di Ischia: oltre 400 mila euro di conti non pagati. Un comportamento al livello di quelli sciacalli che predano le case distrutte dal terremoto approfittando del fuggi fuggi. Mentre si discute dell'abuso edilizio, e mentre si parla delle vittime degli abusi, emerge lo squallore l'abuso nella maestria della truffa

ROMA – Lo ha reso noto  l’ Associazione Albergatori di Ischia svelando il comportamento truffaldino di persone che con la scusa dell’emergenza hanno scelto la via della fuga dagli hotels senza pagare il conto . Un gruppo senza dignità di squallide persone hanno fatto i bagagli con la scusante della paura,  approfittando della tragedia per evitare di aprire il proprio portafoglio.

I racconti giornalistici del giorno dopo della scossa di terremoto sull’ Isola di Ischia, ci avevano riferito dei diecimila turisti in vacanza sull’isola durante il terremoto, che avevano preferito fare un rapido ritorno nelle loro case d’origine, la mattina dopo la scossa sismica . La ragione, scriveva la stampa, ignara, sembrava comprensiva.

In molti se ne erano andati annullando la vacanza, facendo in realtà anche danno a se stessi,  o almeno così era sembrata. Ma l’associazione albergatori di Ischia ha reso noto che questi “turisti-vigliacchi-truffatori”, se ne sono andati lasciando oltre 400.000 euro di conti non saldati nei loro alberghi  e residences turistici ove alloggiavano. Quindi non siamo di fronte ad un caso isolato dunque, non si è trattato di una dimenticanza dettata dalla fretta o dalla paura, ma un comportamento collettivo, quasi un comune intento truffaldino.

Con le forze dell’ordine completamente impegnate nei soccorsi e nello sgombero dalle aree maggiormente colpite, e contando anche sull’immancabile clima di confusione generale, per tanti turisti-truffatori l’esodo anticipato di qualche giorno ha fornito l’alibi perfetto per abbandonare senza pagare anche le case prese in fitto per le vacanze di agosto. O quanto meno, senza completare il pagamento, dopo aver versato solo la caparra all’arrivo.

Non si sono riuniti per concordare un’azione comune, ma in tanti hanno pensato e fatto la stessa cosa. Si son detti “per fortuna che ci sono le macerie, così non si accorgeranno che me ne vado senza essere scoperto, e sopratutto senza pagare il conto“. Dei veri e propri vigliacchi-truffatori quindi per minimo due motivi: Primo. Si sono comportati come i predoni-avvoltoi che rubano nelle case distrutte dal terremoto approfittano di una condizione necessità per trarne profitto. Secondo. Solo dei miserabili mentre si discute degli abusi edilizi, e mentre si parla delle vittime degli abusi, fanno dell’abuso il loro stile di vita, e manifestando la loro “maestria ” nella truffa.

La vicenda dei fitti non pagati fa il paio con quella relativa alla pretesa, avanzata sempre l’altra notte dai tanti in fuga dall’isola, di non pagare il biglietto del traghetto, perchè “evacuati dal terremoto “L’altra notte si sono pure presi a botte sulle banchine pur di trovare un posto sulle navi, e adesso sappiamo perché. Non era il panico per nuove scosse di terremoto, quanto piuttosto la paura di non riuscire a scappare in tempo senza aver pagato il conto” raccontano non senza ironia i poliziotti in servizio presso il  Commissariato P.S. di Ischia, dove alla fine qualcuno dei creditori beffati  e truffati si è rivolto. . La prima furbizia è andata bene. Ma dopo il lauto pranzo gratis, i soliti furbi almeno il caffè sono stati costretti a pagarlo.

Le compagnie marittime infatti si sono fatte pagare regolarmente il trasporto e al massimo hanno convertito senza costi di transazione i biglietti prenotati per fine agosto, anticipandoli alla data dell’altra notte. Non è questa certamente la prima volta che villeggianti o clienti d’albergo in vacanza a Ischia, si dileguano prima di aver saldato il conto della vacanza. È sicuramente però la prima volta che i furbetti della vacanza hanno trovato nel terremoto un complice che ne ha avallato la fuga.

 Fredda, seppure sconsolata e rabbiosa la considerazione di Ermando Mennella, presidente della Federalberghi delle isole di Ischia e Procida. “La quantificazione  non si regge su basi scientifiche, è ovvio, ma su una serie di fattori comunque chiari. Sono cinquemila le persone che hanno lasciato le strutture alberghiere prima della conclusione della vacanza, in seguito alla paura generata dalla scossa. E altrettante sono andate via dalle seconde case, dalle abitazioni di proprietà o da quelle prese in affitto per questo periodo. Poi bisogna aggiungere un migliaio di pendolari della nuotata che non stanno più affollando traghetti e aliscafi secondo lo schema classico del mordi e fuggi”.

Un turista, una famiglia di turisti, che se ne vanno dagli alberghi senza pagare il conto, in un’isola  come Ischia che vive di turismo, che è stata letteralmente messa in ginocchio da una catastrofe naturale,  secondo noi è paragonabile ad una persona che trovandosi sul luogo di un incidente d’auto, vedendo una vittima a terra, ferita, gli si avvicina -, ma non per prestarle soccorso, ma solo con il fine vergognoso di rubarle il portafogli.

Questi sono dei veri e propri miserabili. Ora sono tornati nelle proprie case, staranno contando i soldi risparmiati, ma non sanno che rischiamo di essere inseguiti dalla sfortuna. E’ noto che quello che la vita regala, per un destino fatale, prima o poi la vita toglie…

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