Nel nuoto mondiale è nata una stella. Benedetta Pilato, italiana, pugliese, nata a Taranto 14 anni e mezzo, è la più giovane italiana mai qualificata per un Mondiale, conquista splendida medaglia d’argento in 30” netti nei 50 rana ai Mondiali di nuoto di Gwangju dietro la statunitense Lilly King, 29”84, mettendosi alle spalle la russa Efimova, una big della specialità, terza in 30”15. Quinta l’altra azzurra Martina Carraro, già bronzo nei 100, in 30”49.
La nuotatrice tarantina dopo una partenza bruciante dell’americana, con un’azione scintillante e continua ha recuperato bracciata dopo bracciata, mettendo a serio rischio la vittoria della statunitense. Una rana lanciata con frequenze alte, potente, ed una “follia” lucida verso la gloria mondiale senza timidezza ma con sfrontatezza, forse solo al tocco ha pagato un po’ di inesperienza.
Benedetta per gli amici Benny dopo l’impresa è estasiata piange e ride fra le lacrime “Non ci credo. Sono contentissima. Non posso dire altro se non che sto lavorando benissimo, adesso devo pensare ai Mondiali junior ma devo vivere questo momento. Non sono mai stata così tesa prima di una gara, ma penso che sia normale. Non ci pensavo proprio a una medaglia, vedendomi con il terzo tempo l’idea l’ho sfiorata, però non me l’aspettavo. Rendere la vita difficile alla King? Vabbé dai non esageriamo…però è bellissimo competere con gente che ha più esperienza”.
La liceale tarantina, fresca campionessa europea juniores , non ha mai fatto un doppio allenamento in un giorno. Promossa alla seconda liceo di scienze applicate a Taranto, va in palestra tre volte alla settimana e ogni giorno fa 31 km all’andata e altrettanti al ritorno per nuotare al massimo 5 km nella piscina di Pulsano. La allena un trentenne, Vito D’Onghia, insieme ad un gruppo di 18 ragazzini da dove emerge subito la classe di Benny. Assediata di domande, la piccola si gode la favola con incredulità. Sa rispondere colpo su colpo come sfidare le specialiste della rana.
“Sono una ragazza solare, non ho mai tempo per i social, io nuoto e studio. Non sono mai andata in discoteca, e i miei genitori mi dicono che da bambina non mi piaceva tanto l’acqua, forse avrei fatto la tuffatrice”. In camera non ha idoli, se non le sue foto. Sa il fatto suo quando risponde che “i ranisti sono una classe eletta”. “Non me l’aspettavo davvero – commenta – ma io non cambio, resto con i piedi per terra, devo ancora capire cosa ho fatto e se l’ho fatta è merito delle persone giuste che ci sono alle mie spalle”. Come tutti i talenti fatica ad assorbire i lavori aerobici: “Andare all’Olimpiade? Sì, ci arriverò“. Ora non svegliamola da questo meraviglioso sogno diventato realtà. Il coach dice di lei: “E’ una velocista pura fibra bianca”.
Dopo l’oro del Settebello di pallanuoto per l’Italia è una grande gioia ai Mondiali. La Pilato, invece, conclude così: “Cosa ho pensato alla fine? Ho visto la luce su blocco, erano due pallini, ho iniziato a urlare… La King mi ha detto ‘tutto bene’. Mi stavo sentendo male. Sono sconvolta“.