ROMA – Il premier Giuseppe Conte si è recato è all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto per incontrare i medici e visitare alcuni reparti. Presente l’immancabile Michele Emiliano presidente in scadenza della Regione Puglia , il prefetto Antonella Bellomo (prossima al trasferimento al vertice della Prefettura di Bari) e i vertici locali delle forze dell’ordine.
Conte però contrariamente a quanto programmato non ha potuto visitare il reparto l’Oncoematologia pediatrica dell’ Ospedale SS. Annunziata di Taranto per rispetto del dolore di una famiglia che proprio oggi ha visto spegnersi un proprio figlio ricoverato nel reparto, che è stato intitolato proprio qualche giorno fa a Nadia Toffa la giornalista del programma televisiva Le Iene spentasi prematuramente lo scorso agosto, la quale si era offerta di fare da “testimonial” della vendita solidale delle magliette con la scritta “Ie jesche pacce pe te” (io esco pazzo per te) che hanno consentito di raccogliere 337mila euro, sopperendo alle mancanze e dimenticanze di Emiliano, sempre pronto a tagliare nastri, ma poco propenso a finanziare la sanità, sopratutto quando non è in provincia di Bari
Oltre al problema della salute, è pesante anche la crisi occupazionale: “Non è bello dire ai figli: non possiamo comprare il regalo. Con la cassa integrazione lo stipendio non basta a coprire le spese. Rivogliamo la nostra dignità“, ha detto un operaio ex Ilva al premier durante un incontro al consiglio di fabbrica dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal. Su richiesta dello stesso presidente del Consiglio, diversi lavoratori, hanno preso la parola manifestando preoccupazioni e dubbi in merito allo stato della vertenza con i Mittal.
Il presidente del Consiglio al termine del giro nei reparti, accompagnato dal direttore generale dell’ASL Taranto avv. Stefano Rossi, ha tenuto un incontro stampa con i giornalisti e successivamente si è recato allo stabilimento ex Ilva per porgere un saluto agli operai e ai rappresentanti sindacali nel parlamentino del Consiglio di fabbrica. Conte dovrebbe infine tornare in città per un incontro privato con l’arcivescovo Filippo Santoro.
“Stiamo lavorando al piano industriale, abbiamo ormai confermato che ci sarà il coinvolgimento dello Stato, lo Stato ci metterà la faccia. Vogliamo migliorare questo piano, renderlo sempre meno carbonizzato, lo Stato è una garanzia per tutti“. ha affermato a Taranto il premier Giuseppe Conte con la stampa .
Conte ha parlato della questione ArcelorMittal. “La dottoressa Morselli, ad di ArcelorMittal Italia, al momento è la mia antagonista, proprio così. Lei sa che abbiamo 30 giorni di tempo per elaborare un nuovo piano industriale. Lo sa bene lei, lo sa bene Mittal. Diventeremo partner solo con un piano industriale condiviso, per ora siamo su fronti contrapposti” ha detto il premier incontrando gli operai e i delegati sindacali nel parlamentino del consiglio di fabbrica.
“Abbiamo ottenuto una tregua dal punto di vista giudiziario, noi ci siamo difesi – ha aggiunto – il piano industriale originario non lo accetteremo. Stiamo lavorando e conteranno i risultati. C’è la volontà di elaborare questa condivisione di obiettivi e pervenire a un piano che sia sostenibile dal punto di vista economico e finanziario, altrimenti non si va da nessuna parte” ribadendo il proposito del Governo: “E’ la transizione energetica, vogliamo un percorso chiaro di decarbonizzazione, vogliamo che lo stabilimento diventi innovativo dal punto di vista tecnologico, ce ne sono in giro per il mondo. Vogliamo rendere la fabbrica un fiore all’occhiello“.
“Sono qui per portare la testimonianza dell’attenzione e della premura per questa comunità ferita. Quando sono venuto qui ho promesso che il sistema Italia avrebbe lavorato per alleviare le sofferenze“, ha dichiarato Conte chiarendo la posizione dell’alleanza che tiene in piedi il suo Governo Conte BIS: “L’obiettivo del governo è un percorso chiaro di decarbonizzazione“.
Conte ha annunciato l’intenzione del Governo di tutelare anche il livello occupazionale: “Non vogliamo sia sacrificato in questo progetto. Vogliamo un risanamento ambientale ancora più efficace, vogliamo che voi operai veniate a lavorare in sicurezza, che vi sia garantito il diritto alla salute che è un bene primario“. Conte ha aggiunto che ci sono operai “di questo stabilimento che si recano al lavoro e si sentono squarciati dal dilemma: vengo qui ma rischio di ammalarmi. Questo dilemma non lo dovete vivere più, non è possibile che in una potenza del G7, in uno Stato come il nostro che ha una sua architettura costituzionale si possa anche dare solo la sensazione che si possa venire a lavorare rischiando la salute. Lavoreremo per questo obiettivo. Lo Stato c’è, abbiamo deciso con la piena condivisione del governo di coinvolgere lo Stato che è disponibile a rilevare una partnership importante. Questa è una garanzia per tutti voi. Ci sarà lo Stato come azionista e come controllore. Lo Stato non ha la capacità industriale, il partner industriale – ha detto agli operai – sarete voi“.
Peccato però che Conte non abbia fatto ancora chiarezza su quanto rivelato un anno fa, durante il governo giallo-verde, quando chiedeva chiarezza su un presunto rapporto di consulenza di Lucia Morselli sul “dossier Ilva” con Luigi Di Maio durante la sua reggenza fallimentare del Ministero dello Sviluppo Economico.
“Alcune misure le abbiamo approvate, altre le approveremo. Nel complesso sta venendo una bella risposta che offriamo per il rilancio di questa città. Sono molto fiducioso, l’Italia è membro del G7, è impossibile che l’Italia non riesca a risollevare una città“, afferma Conte soffermandosi sul decreto “cantiere Taranto” che il governo è chiamato a varare nei prossimi giorni. Un cantiere che è un semi-bluff elettorale per far dimenticare ai cittadini di Taranto la rabbia espressa contro il Movimento 5 Stelle che nelle ultime elezioni Europee ha visto scendere il proprio consenso al 20% crollato dal precedente 50% conquistato alle Politiche del 2018.
Conte ha cercato di smentire che la visita alla vigilia del Natale a Taranto di fatto sia una passerella: “No, è una passerella perché ci sono i giornalisti: io non vi ho chiamato. Ora, per favore, non mi seguite, andate dalle vostre famiglie come è giusto che sia“. Ma forse il suo portavoce Casalino non l’ha informato bene e non gli ha raccontato tutta la verità, sulle notizie passate ieri da Palazzo Chigi alle agenzie ed ai giornali con le quali veniva annunciato il ritorno del Premier a Taranto.
Qualcuno spieghi al Presidente Conte, che se non voleva fare una passerella, la visita poteva farla in forma privata, in silenzio. Sarebbe stata molto più seria ed apprezzata.