Come non dare ragione ad una nostra collega allorquando in suo commento su Facebook segnalava con stupore che ieri, giornata di dolore per il decesso di un operaio che ha perso la vita mentre lavorava dentro l’ ILVA, si è tenuta in pieno centro a piazza della Vittoria una “vergognosa” manifestazione con musica a tutto volume iniziata nella mattinata , la cui musica ha riecheggiato per tutta la sera arrivando con il volume sino al Ponte Girevole, violando le leggi nazionali acustiche, senza che la Polizia Municipale intervenisse e facesse rispettare la Legge ? Ma non ci meravigliamo, cari lettori, non è questa la prima volta…che i vigili urbani tarantini si manifestano per la loro assenza-presenza (inutile) !!!
In presenza di una morte bianca, di un evento tragico che ha scosso tutti, ci saremmo aspettati un segno nobile, una manifestazione di rispetto dall’ Amministrazione Comunale come annullare (o rinviare) la manifestazione musicale, o quanto meno abbassare il volume sarebbe stato doveroso . Questo giornale e la sua redazione al completo per rispetto di Cosimo Martucci l’operaio deceduto ieri mattina e della sua famiglia, ha deciso di non pubblicare la solita “passerella” di squallidi messaggi opportunistici di cordoglio da parte di politicanti, sindacalisti ed avvoltoi vari …
Ma probabilmente gli amministratori pubblici del Comune di Taranto ieri erano troppo impegnati a “bilanciare”… le luminarie natalizie con gli esponenti dei commercianti tarantini.
Proprio ieri con una faccia di “tolla” i commercianti di Taranto si sono preoccupati di comunicare con toni trionfalistici le prossime luminarie natalizie….definendole “un piccolo miracolo che si ripete ogni anno, malgrado le premesse di partenza. Supportata dalla preziosa attività di coordinamento dei presidenti dei Comitati di via, la struttura tecnica di Confcommercio, in questi giorni ha avviato la complessa macchina organizzativa che garantirà nell’arco di poche settimane l’illuminazione di buona parte delle vie commerciali della città. Non manca naturalmente qualche polemica sulle scelte degli addobbi, sull’opportunità di accendere le vie piuttosto che di piantumare qualche albero in più; ma, come dice il detto: chi non fa non sbaglia”. Ma di quale “complessa macchina organizzativa” stanno parlando ???
Secondo l’associazione di categoria più indagata dalla Magistratura di Taranto ( e non solo…) , “non è facile coordinare un’attività complessa che coinvolge decine e decine di commercianti, che deve far quadrare i conti e soprattutto far fronte a tante problematiche tecniche ed organizzative, compreso la astensione di qualche esercizio commerciale (ma, obiettivamente sono i meno), compreso la non partecipazione dei punti vendita a gestione diretta dei brand nazionali che spesso, soprattutto nelle vie centrali del Borgo, pur avendo vetrine fronte strada importanti e pur essendo presenti in città da anni, non ritengono di dover contribuire a valorizzare e rendere più attrattiva la città in queste importanti occasioni che dovrebbero invece vedere coinvolti non solo i brand nazionali, ma anche gli istituti di credito“.
La Confcommercio incredibilmente chiede l’intervento delle banche dimenticando l’ingente esposizione bancaria della società di famiglia (Infosystem s.r.l.) proprio del suo vice presidente vicario di Confcommercio Taranto , Aldo Manzulli (che in realtà non è un commerciante ma un professore di istituto tecnico statale) il quale con la sua società ha raggiunto un indebitamento bancario vicino al milione di euro, a fronte di finanziamenti garantiti in maniera un pò equivoca, su cui farebbero bene la Guardia di Finanza e la Procura della Repubblica ad indagare, gravando su un consorzio fiduciario di natura “pubblica”, in cui sedeva come vicepresidente un suo collega ed era in consiglio di amministrazione persino Leonardo Giangrande da Avetrana, attuale presidente della Confcommercio Taranto, imprenditore operante nel settore dei supermarket in franchising, dal curriculum inesistente ed invisibile.
Quello che i commercianti non dicono è che quest’anno l’illuminazione “natalizia” graverà anche sulle casse del Comune di Taranto grazie ad uno scellerato accordo sottobanco stipulato fra la Confcommercio di Taranto e l’ex-assessore alle attività produttive Scasciamacchia, che si riuniva “a domicilio” presso la sede di Confcommercio. All’improvviso l’organizzazione di viale Magna Grecia, sempre più in crisi di “governance” e credibilità all’esterno, ha messo da parte tutte le polemiche contro l’amministrazione comunale. Polemiche che peraltro non hanno mai portato ad alcun risultato effettivo e concreto, e che molto spesso sono state smentite dai fatti, come ad esempio la ristrutturazione del Teatro Fusco.
Come si fa a non ridere di chi parla di “rendere più attrattiva“una città che vive nella più completa anarchia, dove le strade pubbliche sono diventate uno spazio per piattaforme esterne di ristoranti e bar, sottraendo parcheggi alle auto dei residenti ? Una città dove “scorazzano” in tutte le zone pedonali e non motociclette senza targa, con a bordo persone senza casco, dove tutti guidano l’auto parlando al telefono, alla presenza dei vigili urbani che restano assolutamente indifferenti a queste manifestazioni di degrado sociale ( che abbiamo documentato fotograficamente).
Una città governata da una Giunta comunale che non ha un assessore alle attività produttive, che non ha un assessore alla polizia municipale, un sindaco che nomina assessore all’urbanistica una biologa, o asessore alla cultura un giornalista pensionato passato alla storia nazionale del giornalismo per la sua limitata cultura… non può più andare avanti in questa maniera.
Questa volta lo diciamo anche noi: Sindaco Stefàno ma lei, almeno lo sa che cosa succede in città ogni giorno, mentre i suoi assessori si preoccupano di pianificare il solito “voto di scambio” invece di pensare ad amministrare la città ? Esca dal Palazzo Sindaco Stefàno , giri in lungo e largo città, incontri la gente per strada (noi siamo pronti a seguirla e documentarlo) e forse capirà finalmente sino in fondo in che condizioni si è ridotta la città, finita nelle mani di affaristi, tangentisti, “prenditori” di denaro pubblico e politicanti dediti al voto di scambio
Una cosa è certa: oggi una buona parte di Taranto deve solo vergognarsi. Ed il Comune di Taranto insieme a loro.