Le fiaccole che illuminano il buio e i cappucci a celare i volti dei penitenti. Le marce funebri e gli inni di gioia, la Passione di Cristo e le lacrime della Madonna. Taranto abbandona tutti i suoi problemi nella settimana di Pasqua, e diventa un palcoscenico unico a cielo aperto. I culti pasquali portano la gente per le strade mentre la primavera bussa alla porta, ed il freddo si congeda facendo coincidere la Resurrezione di Cristo con gli ancestrali tributi alla natura che si rinnova. L’imperativo di partecipare a veglie e processioni risveglia l’innata socialità dei tarantini e persino i riti del dolore diventano momenti conviviali.
A Taranto si celebra ancora oggi la settecentesca tradizione delle gare tra le confraternite per aggiudicarsi la possibilità di portare le statue nella processione dei Misteri. Alla mezzanotte del giovedì parte dalla chiesa di San Domenico il pellegrinaggio dell’Addolorata che inizia e percorre le stradine della città vecchia al suono delle troccole, mentre i Perduni con il visto celato nei loro cappucci bianchi, girano per la città a piedi nudi come fantasmi. La processione del venerdì inizia alle 17, al suono della banda, ed è dura fino all’alba di sabato mattina. Taranto dimentica le sue divisioni, i suoi problemi. Purtroppo soltanto per quarantotto ore .
Arrivederci alla Processione dei Misteri , Pasqua 2017