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22 Novembre 2024 06:47

La procura di Genova e le registrazioni “falsate”: il governatore Toti non aveva mai richiesto finanziamenti illeciti !

Il verbale scritto a mano e firmato a fine interrogatorio parlava di “finanziamenti” (né leciti né illeciti). E il pm, dopo quella domanda, aveva chiuso la questione senza avanzare ulteriori quesiti: cosa impossibile, se Spinelli avesse “confessato” la ricerca da parte di Toti di fondi neri. Ed infatti nella Pec l’imprenditore contestava “decisamente” la trascrizione ufficiale sostenendo “con assoluta certezza” quello che poi è emerso anche dall’audio e cioè di aver detto “leciti”.

Oggi è arrivata la conferma e l’ufficialità sul “giallo” del verbale di Roberto Spinelli sul presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, facendo chiarezza su un un giallo che tale non era. Di fronte ai magistrati di Genova che indagano su una presunta, e molto traballante, “tangentopoli” sotto la lanterna ligure, si è potuto accertare che Aldo Spinelli figlio dell’imprenditore Roberto durante il suo interrogatorio aveva parlato di “finanziamenti leciti” e non di “finanziamenti illeciti” come invece trascritto e riportato nel verbale dell’ interrogatorio.

Questa mattina nell’ufficio della giudice delle udienze preliminati Paola Faggioni, alla presenza dei legali difensori Sandro Vaccaro e Andrea Vernazza, e dei pm Luca Monteverde e Federico Manotti, è stata riascoltata la registrazione dell’interrogatorio. E tutti i partecipanti all’udienza, a partire dal giudice gli avvocati del collegio di difesa, ed i magistrati della procura ligure, hanno verificato ed accertato che Roberto Spinelli aveva dichiarato che “Toti chiedeva finanziamenti leciti senza commettere alcun reato. Fine.

Gli stessi avvocati difensori di Spinelli dopo aver ricevuto copia del verbale, erano inorriditi nel leggere che l’imprenditore non aveva mai proferito la parola “illeciti” ed avevano inviato una pec ufficiale di contestazione e chiarimento alla Procura per ribadire che il loro assistito Roberto Spinelli in realtà aveva utilizzato la parola “leciti”. I legali hanno depositato quindi un’ istanza di correzione, a seguito della quale si è svolto il confronto di fronte al giudice che adesso comporterà la relativa modifica del testo del verbale d’interrogatorio.

L’avvocato Vaccaro l’ha considerata un “udienza inutile, o quasi” spiegando che Il problema è che a tradurre è stata una macchina, un software, che in automatica ha scritto illeciti e non leciti. Comunque ora tutto è stato sistemato, a me francamente è sembrata una perdita di tempo. L’audio in effetti è pulito, come si può ascoltare dal sito  Nicolaporro.it (ascoltalo qui). “In ogni caso al dibattimento non potrebbe mai reggere una prova del genere, dal momento che il mio cliente si è premurato di segnalare da subito l’errore”. ha detto all’uscita l’avvocato Vaccaro.

Ma non solo. Infatti anche il verbale scritto a mano e firmato a fine interrogatorio parlava di “finanziamenti” (né leciti né illeciti). E il pm, dopo quella domanda, aveva chiuso la questione senza avanzare ulteriori quesiti: cosa impossibile, se Spinelli avesse “confessato” la ricerca da parte di Toti di fondi neri. Ed infatti nella Pec l’imprenditore contestava “decisamente” la trascrizione ufficiale sostenendo “con assoluta certezza” quello che poi è emerso anche dall’audio e cioè di aver detto “leciti”. Quindi era tutto legale !

Un “errore” quello della procura che ha avuto un effetto, contentendo ai giornali in piena campagna elettorale ai giornali di titolare a caratteri cubitali l’ipotesi che Toti avrebbe ricevuto valigette di denaro irregolari. ma così non è mai accaduto. Ma ormai lo sputtanamento (ed il danno) è stato fatto.

| © CDG1947MEDIAGROUP – RIPRODUZIONE RISERVATA |

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