Un’indagine conoscitiva, e quindi senza ipotesi di reato nè indagati, è stata aperta dal pm di Milano Donata Costa su Visibilia editore, la società di Daniela Santanché che pubblica le riviste Ciak, Pc professionale e Ville & Giardini, rilevate a suo tempo dal gruppo Mondadori . L ’inchiesta è nata, come atto dovuto, dopo la denuncia presentata nei giorni scorsi da Paola Ferrari giornalista e conduttrice televisiva di ’90° minuto’, moglie di Marco De Benedetti, che è anche socia di Visibilia, in cui si chiedono accertamenti in relazione al reato di infedeltà patrimoniale (articolo 2634 del codice civile) in quanto la società versa in una situazione critica.
Sin dalla sua fondazione nel 2007 non è che i conti di Visibilia fossero consolidati. E neanche lo sbarco in Borsa del 2014 – dopo la fusione con la società di comunicazione Pms di Alfredo Bernardini De Pace – aveva portato i risultati sperati. Il primo bilancio semestrale del 2015, come raccontato da Il Fatto Quotidiano, parlava chiaro: perdite per 570 mila euro. Mentre nel 2014 il rosso era stato di oltre 2 milioni.
Paola Ferrari lo scorso 12 febbraio aveva abbandonato la presidenza di Visibilia Editore, società di cui era azionista al 5,6%,che peraltro è anche quotata in Borsa. E proprio a causa di un forte insanabile contrasto e dissidio societario, si sarebbe conclusa la storica amicizia tra l’imprenditrice-politica e la giornalista televisiva. Un’ amicizia spesso ostentata e che sembrava indissolubile. La Ferrari, si è sempre definita “donna di destra“, alle Politiche del 2008 non riuscì a ottenere un posto in parlamento, sorpassata nella lista de La Destra in Lazio proprio dall’amica Daniela, che non venne comunque eletta in Parlamento
L’esperienza ne La Destra di Storace durò comunque pochissimo. La “Pitonessa” infatti tornò sui suoi passi con il Movimento per l’Italia federato con il Pdl. Fino, nel 2013, ad approdare in Forza Italia. L’amicizia con Ferrari resistette persino ai cambi di bandiera, considerato che la giornalista, dopo la stretta sul finanziamento pubblico ai partiti, donò 20 mila euro ai “berlusconiani” proprio per la campagna elettorale di Daniela. Anche sul versante “debiti,” la società editrice non può considerarsi in salute. Sempre al 30 giugno, Visibilia Editore risultava esposta per 3,16 milioni con le banche. A cui vanno aggiunti, aggiungeva sempre il quotidiano diretto da Marco Travaglio, i 2,18 milioni di debito verso i fornitori e i 412 mila euro verso gli istituti di previdenza, in primis l’Inpgi.
E pensare che la Santanché e la Ferrari tempo fa volevano persino comprarsi l’Unità lo storico quotidiano del Pci, fondato da Gramsci. arrivando al punto di formulare un’offerta formale ai liquidatori dell’Unità. Almeno la “storia” si è salvata…