Atteso e temuto per i possibili sviluppi che potrebbe innescare, la documentazione dell’Autorità nazionale anticorruzione sul caso delle consulenze alla Asl di Civitavecchia della neo sindaca della capitale Virginia Raggi, come anticipato dal quotidiano La Stampa, alla fine è arrivata a destinazione.
Negli uffici della Procura di Roma, guidata da Giuseppe Pignatone, che aprirà un fascicolo nel quale il nome della prima cittadina figurerà come indagata. L’ipotesi di reato formulata sarebbe, secondo quanto filtra da Piazzale Clodio, quella contemplata dall’articolo 483 del codice penale: “Falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico”. Pena massima prevista 2 anni di reclusione.
I magistrati puntano a chiudere l’inchiesta, qualunque dovesse essere l’esito (archiviazione o richiesta di rinvio a giudizio), in tempi rapidi. Per evitare che lo scontato clamore delle indagini nei confronti della prima carica istituzionale della Capitale possa condizionare, oltre ragionevoli termini di durata, l’azione della nuova Giunta capitolina alle prese con la delicatissima situazione della città. A cominciare dall’emergenza rifiuti”