ROMA – La presentazione della “Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza”, curata dal Comparto Intelligence e relativa all’anno 2019, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri è stata introdotta ed illustrata dal Direttore generale del DIS, Generale Gennaro Vecchione .
La Relazione annuale 2019 è stata presentata dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dal Direttore generale del Dis, alla presenza dei Ministri del Comitato Interministeriale per la Sicurezza della Repubblica (CISR), dei componenti del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica (COPASIR), dei Vertici delle Forze di Polizia e delle Forze Armate e dei Direttori di AISE e AISI.
La riforma del Sistema di Informazione per la Sicurezza della Repubblica Italiana (SISR), introdotta dalla Legge 124 del 3 agosto 2007, prevede che il Governo riferisca ogni anno al Parlamento, con una Relazione non classificata, sulla politica dell’informazione per la sicurezza e sui risultati ottenuti nel corso dell’anno precedente.
La prima Relazione annuale dell’Intelligence è stata pubblicata nel 2007 (anno della riforma dell’Intelligence). Anche quest’anno si presenta con una nuova veste più attuale, pensata per consentire una migliore diffusione dei contenuti, e valorizzare le nuove infografiche e la cartografia geo-tematica e geo-politica.
La Relazione relativa all’anno 2019 è costituita da quattro blocchi:
- una “premessa” che delinea le maggiori sfide con cui l’intelligence è stata chiamata a confrontarsi nello svolgimento della propria missione di tutela della sicurezza nazionale;
- gli “highlights”, una lente di ingrandimento sui principali risultati info-valutativi;
- un corpo centrale, quest’anno articolato in cinque capitoli, rispettivamente dedicati agli “scenari geopolitici”, “minacce all’economia nazionale e al sistema paese”, “terrorismo jihadista”, “immigrazione clandestina”, ed infine “eversione ed estremismi”;
- il “Documento di Sicurezza Nazionale”, dedicato allo stato della minaccia cibernetica (ambiti e attori), e al potenziamento della resilienza cibernetica del Paese (5G, perimetro di sicurezza nazionale cibernetica, evoluzioni dell’ecosistema cibernetico nazionale e gli sviluppi a livello europeo).
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