Sono parole pensieri di Alfredo Cospito, l’anarco-insurrezionalista che da oltre 100 giorni è in sciopero della fame per chiedere l’abolizione del 41 bis: “Gli uomini della sinistra stanno strumentalizzando la mia protesta, trasformandola in una macchietta…” tratte dalla relazione del generale Mauro D’Amico capo del Gom – Gruppo operativo mobile della Polizia Penitenziaria, contenute nel plico spedito al Ministero della Giustizia che riporta in testa ed in calce il timbro “riservato” che successivamente sono state consultate dal deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli . Sono due pagine datate 30 gennaio 2023, e contiene molti passaggi interessanti.
La relazione inizia così: “Nel corso della permanenza presso la casa circondariale di Sassari Cospito ha tenuto una condotta aderente alle norme penitenziarie, non si registrano infrazioni disciplinari a suo carico“, “È inserito nel gruppo di socialità denominato 3A, insieme ai detenuti Pino Cammarata (mafia), Pietro Rampulla (mafia), Vincenzo Tolomelli (camorra). Dal 20 ottobre ha intrapreso uno sciopero della fame e della terapia che il detenuto ha definito ‘un digiuno ad oltranza per l’abolizione delle limitazioni previste sia dall’articolo 41 bis sia dall’ergastolo ostativo‘”.
Il generale D’Amico annota che diversi detenuti al 41 bis dell’area campana, hanno manifestato la volontà di sostenere Cospito nella sua battaglia, “comprendendo astutamente che questa potrebbe rappresentare un’occasione per minare il regime differenziato“.
“Con il giusto megafono mediatico la sua vicenda ha generato una mobilitazione che appare in continua crescita”, si legge nella relazione trasmessa al capo del Dap – Dipartimento dell’ amministrazione penitenziaria, che l’ha girata al Ministro della Giustizia. “Lo stesso detenuto se ne è reso conto, durante una visita medica ha affermato che la sua protesta sta venendo strumentalizzata ed è stata trasformata in una ‘macchietta’ dagli ‘uomini della sinistra‘ che non conoscono la realtà del carcere che starebbero strumentalizzando la sua figura”.
Il generale D’Amico ha inserito nella sua relazione anche un altro passaggio delle dichiarazioni di Cospito, ascoltate e registrate ancor prima che le condizioni di salute dell’anarchico peggiorassero e spingessero il Dap a trasferirlo nel carcere milanese di Opera. “Nel colloquio tenutosi il 16 gennaio 2023 il detenuto ha definito il suo sciopero della fame ‘il più falso della storia’ e ha precisato di assumere una grande quantità di integratori e di stare fisicamente molto meglio, tanto da aver notato un grande miglioramento dell’asma cronica che lo affigge”. In sintesi, scrive il capo del Gom andato in pensione da poche ore, che dirigeva i poliziotti responsabili della gestione dei detenuti reclusi nel carcere duro, descrive l’anarchico come “carismatico, astuto e opportunista“.
Come ha scritto nei giorni scorsi il collega Lirio Abbate su Repubblica, ai medici che lo hanno visitato prima del trasferimento nel carcere di Opera a Milano, il detenuto ha spiegato di essersi preparato per affrontare lo sciopero della fame: è ingrassato, in modo che la sua protesta potesse durare “il più a lungo possibile“. Per gestire oltre tre mesi di digiuno, inoltre l’anarchico ha detto di aver assunto integratori e zuccheri. Ecco perché ha rifiutato la terapia proposta dai medici, spiegando di non aver “bisogno dei farmaci“ , imposti per le sue condizioni di salute. Ed ha sottolineato più volte che il suo obiettivo non è “uscire dal regime del 41 bis“, visto che “questi politici non conoscono la realtà del carcere” e quindi “non sanno che una cella singola è da privilegiati”.
Al contrario Cospito vuole che l’intero regime del carcere duro venga “completamente abolito“, perché secondo lui “soprattutto impedisce una manifestazione del pensiero”.