La risposta dell’ On. Pelillo a Peacelink sull’ Ilva e gli sciacalli…
Nazionale, Politica & Istituzioni, Sicilia
Redazione CdG 1947
Questa la nota stampa dell’ On. Michele Pelillo, parlamentare del Pd, in risposta ad un comunicato di Peacelink.
“Mi fa piacere che il prof. Marescotti rivolga molta attenzione ai lavori del Partito Democratico, finanche a quelli della direzione regionale. Forse dipende dallo straordinario risultato che il Pd ha ottenuto lo scorso maggio a Taranto o forse da altro. Tengo, comunque, ad avvisarlo che il PD non fa per lui. Nel PD ci sono donne e uomini (tanti) che hanno la voglia e la forza di aprirsi al confronto, talvolta serrato, che sono pronti al dialogo per provare a costruire insieme una società più giusta, che rifuggono dal disfattismo fine a se stesso che procura solo rabbia e rassegnazione.
No, professor Marescotti, il PD non fa proprio per lei. Il mio fermo convincimento è che a Taranto, come penso anche altrove, ci siano sinceri ambientalisti (tanti), persone intellettualmente oneste, che si battono da tempo, anche prima del prof. Marescotti, per riscattare questo territorio. Poi ci sono i catastrofisti (pochi, ma rumorosi) che scommettono sulla sconfitta. I catastrofisti sono inclini allo sciacallaggio politico, proprio come fa Grillo a livello nazionale. Gli esempi di sciacallaggio politico sono numerosi e sono sotto gli occhi di tutti”.
Nei giorni scorsi l’associazione Peacelink, lo aveva così attaccato: “Il deputato Michele Pelillo ci ricasca. Abbiamo appena sentito nei tg locali il suo discorso alla direzione regionale del PD in cui ha dichiarato che la città di Taranto è impaurita dalle malattie, dal rischio di perdere posti di lavoro e che è vittima di ambientalisti “catastrofisti” che ha definito “sciacalli”. Temiamo che l’ on. Pelillo abbia usato tali parole dopo aver letto il comunicato di PeaceLink in cui avevamo scritto: “L’8 giugno 2013 l’on. Michele Pelillo, deputato eletto, dichiarava: “Se l’AIA non sarà rispettata o non sarà sufficiente, a quel punto, sarò il primo a manifestare insieme agli ambientalisti per la chiusura dello stabilimento“. Ma, come numerose altre promesse di rappresentanti delle istruzioni locali, regionali e nazionali, anche questa promessa è rimasta disattesa: l’AIA non è completata, la sicurezza non è garantita ma la produzione continua come se tutto fosse a posto”
Aggiungendo: “I politici dovrebbero essere grati a chi ha scoperto la diossina negli alimenti, a chi misura il livello degli IPA cancerogeni nell’atmosfera, a chi studia le peculiarità della situazione ambientale di Taranto sotto il profilo scientifico, medico e giuridico, a chi fa divulgazione e a chi pacificamente protesta, sottraendo tempo al riposo e allo svago. Nel campo ambientale l’associazionismo svolge spesso un ruolo di supplenza. Dopo i terribili dati epidemiologici dello studio Sentieri 2013 e 2014, in cui vengono confermati i nostri allarmi, le esternazioni di Pelillo lasciano allibiti. Perché a Taranto l’allarme non è mai venuto dalle istituzioni e da chi le governava. I decisori politici sono andati a rimorchio degli eventi e, se costretti dalle circostanze, hanno agito con grande ritardo”
E concludendo: “Oggi, proprio mentre l’onorevole Pelillo lanciava il suo I“anatema”, è venuto giù il diluvio su Taranto, con l’effetto di far scendere di 17 volte gli IPA cancerogeni nell’aria. Sono infatti scesi da 22,7 nanongrammi a metro cubo a 1,3. I nostri polmoni hanno respirato 17 volte meglio. Sembrano cose scontate, ma le nostre misurazioni degli IPA “sotto la pioggia” hanno confermato che l’inquinamento a Taranto è ancora elevato e che viene efficacemente abbattuto solo con l’intervento della pioggia o del vento, che trasferiscono altrove queste sostanze cancerogene (magari nella falda o sui cavolfiori o su Statte). Oggi l’on. Pelillo accetta che i nostri polmoni respirino più cancerogeni dopo che avrà smesso di piovere? Questo è il punto.
Vogliamo inoltre evidenziare che abbiamo appena consegnato al Comune, con la generosa e fattiva collaborazione di altre associazioni, 208 lettere al Comune per chiedere come cittadini una variante al piano regolatore per adeguarlo alla Direttiva Seveso e scongiurare il progetto Tempa Rossa (vedere protocollo allegato).
Infine invieremo una lettera al Presidente del Parlamento Europeo per chiedere una svolta per Taranto e per ridare speranza concreta ad una città martoriata. Ne daremo domani dettagliata informazione. Se tutto questo lavoro di cittadinanza attiva è negativo, ci chiediamo cosa sia positivo per l’on. Pelillo.
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