Per l’intera giornata di ieri gli amministratori della provincia jonica si sono recati al seggio allestito nel Salone degli Stemmi, nel Palazzo della Provincia di Taranto per eleggere il nuovo presidente dopo la decadenza di Giovanni Gugliotti che non essendo più sindaco non poteva più nè svolgere il ruolo, nè tantomeno ricandidarsi . Si sono recati alle urne 345 amministratori su 457. Il conteggio delle schede è iniziato subito dopo la chiusura delle urne, alle 20. Stavolta non ha partecipato al voto il Comune di Pulsano perché commissariato dalla Prefettura di Taranto.
Il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci è stato eletto presidente della Provincia jonica, alla guida della coalizione progressista “Ali e Radici per la Terra Ionica 2050″, formata da centrosinistra, Movimento 5Stelle e liste civiche ottenendo 61.842 voti su 256 schede raggiungendo l’83,3% delle preferenze vincendo la competizione elettorale con il sindaco di Montemesola Ignazio Punzi a capo di una Area Civica che vedeva insieme forze di centrodestra ed altre realtà civiche che ha ha totalizzato 12.379 su 77 schede pari al 16,7% delle preferenze.
Il calcolo dei voti ricevuti alla Provincia viene effettuato con il voto ponderato (99.873 quelli complessivamente disponibili) trattandosi di elezioni di secondo livello, quelle in cui non sono i cittadini a recarsi alle urne ma i loro rappresentanti eletti nei consigli comunali dei comuni della provincia di Taranto. E questa volta nessun consigliere comunale della maggioranza dell’ amministrazione Melucci al Comune di Taranto, ha fatto venire meno la fiducia per il suo sindaco, come invece avvenne 5 anni prima, anche se non sono stati espressi 25.652 voti ponderati mancanti all’appello.
Subito dopo aver avuto certezza dell’elezione Rinaldo Melucci ha commentato: “Ringrazio chi ha lavorato come me in queste settimane, tutti i colleghi sindaci e consiglieri comunali, che hanno creduto nel programma di Ali e Radici per la Terra Ionica 2050, nel mio metodo di lavoro e nel ruolo del capoluogo. Rimettiamoci subito al lavoro anche per il territorio provinciale che deve recuperare ritardi ai tavoli istituzionali. Dobbiamo smetterla di stare in guerra ed imparare, invece, a fare squadra sulle questioni fondamentali che riguardano il territorio di Taranto e della sua provincia. Da questo momento, siamo tutti insieme responsabilizzati perché la Provincia di Taranto recuperi l’autorevolezza che merita”.
Il Commissario del Pd Taranto, Sen. Antonio Misiani, e i due sub commissari Anna Filippetti (che è anche consigliera provinciale) e Mattia Giorno con una nota hanno immediatamente espresso la propria soddisfazione: “Il Partito democratico è orgoglioso di esprimere amministratori preparati e validi come Melucci che metterà al servizio di tutta la provincia il suo metodo di lavoro, già rivelatosi vincente per il capoluogo. Ora questo metodo sarà a disposizione di tutti i 29 comuni che insieme diventeranno i protagonisti veri della crescita di tutta l’area ionica” e prosegue “Melucci guiderà la Provincia senza percepire indennità. Questo spirito di abnegazione nei confronti dei cittadini e della sua terra per il nostro partito è motivo grande di apprezzamento e gratitudine” sottolinea la nota del Pd jonico.
Lo scorso gennaio era stato rinnovato il consiglio provinciale di Taranto, sempre con elezioni di secondo livello. In quell’occasione, le urne avevano assegnato la vittoria alla coalizione di centrosinistra-M5S-civici, la cui lista Terra Jonica 2050, con 48.290 voti ponderati (pari al 50,8%), superando di appena 1.6% la compagine di centrodestra-civici, la cui lista Progetto Comune per la Provincia di Taranto Centrodestra che aveva raccolto, invece, 46.767 voti ponderati (pari al 49,2%). A quelle elezioni non parteciparono, però, i Comuni di Taranto e Leporano che all’epoca erano entrambi commissariati.
A Taranto l’Amministrazione guidata dal sindaco Melucci dal giugno 2017, aveva terminato anticipatamente la sua azione a causa delle 17 dimissioni dei consiglieri di opposizione e di alcuni congiurati della maggioranza. Di conseguenza, il comune capoluogo, non partecipando al voto, non aveva e non ha tuttora alcun rappresentante in consiglio provinciale, ad eccezione del suo riconfermato sindaco, da oggi anche Presidente della Provincia di Taranto.
I due schieramenti avevano espresso ciascuno sei consiglieri. Per Terra Jonica vennero eletti consiglieri Franco Andrioli, sindaco di Statte (Pd); Anna Filippetti, consigliera comunale di Laterza (Pd); Paolo Lepore, consigliere di Massafra (civico); Aurelio Marangella, consigliere comunale di Grottaglie (Articolo Uno); Vito Parisi , sindaco di Ginosa (M5S); Gregorio Pecoraro, sindaco di Manduria (civico); Per Progetto Comune, invece, erano entrati in consiglio Angelo De Lauro, consigliere comunale di Lizzano (Forza Italia); Maria Giovanna Galatone, consigliera comunale di Palagianello (Fratelli d’ Italia); Alfredo Longo, sindaco di Maruggio (civico); Marco Natale, consigliere comunale di Palagianello (Lega); Roberto Puglia, consigliere comunale di Manduria (Fratelli d’ Italia); Vito Punzi, consigliere comunale di Montemesola (civico).
L’elezione di ieri di Melucci alla Presidenza della Provincia di Taranto ente che ha competenze in materia di strade provinciali, edilizia delle scuole superiori, pianificazione della rete scolastica, assistenza tecnico-amministrativa ai Comuni, pianificazione territoriale, ambiente (su delega della Regione Puglia) e pari opportunità, conferisce sicuramente un maggiore “peso” politico alla città di Taranto in un momento di fondamentale importanza per lo sviluppo del capoluogo e dell’intero territorio della provincia jonica.
Adesso per l ‘ex presidente Giovanni Gugliotti, ex sindaco di Castellaneta, sono finiti i sogni di gloria e candidatura parlamentare, e gli non resta che tornare dietro la sua nuova scrivania anonima alla sede provinciale dell’ INPS di Taranto per lavorare e portare a casa uno stipendio, e molti suoi ex collaboratori, staffisti, portaborse e percettori di mancette ed incarichi discutibili , dovranno trovarsi un lavoro. Chissà se ne saranno capaci. E’ la politica, bellezza…