Ancora una volta, per chi avesse bisogno di conferme… l’ assessore del Comune di Taranto, Gionatan Scasciamacchia ha dato dimostrazione della propria pochezza culturale, riuscendo con il suo contributo a condizionare e trasformare una bella iniziativa, nella brutta copia di una sagra dell’entroterra napoletano ! Se questo è il riscatto del borgo antico, della città vecchia, allora forse è meglio ritornare indietro nel tempo. Non si organizza una manifestazione solo con la presenza dei vigili della Polizia Municipale, che quando c’è da incassare lo “straordinario” appare (senza peraltro alcuna utilità) mentre quando deve fare il proprio dovere non la trovi mai ! L’ isola che vogliamo, sinora, sino a quando non aveva accanto la “regia” del Comune di Taranto, era una bella manifestazione spontanea e culturale.
Se questa edizione, voleva quindi essere un tentativo di rinascita della città vecchia, allora meglio lasciarla com’è. La serata di mercoledì, infatti altro non è stato che che è la copia mal riuscita di una squallida sagra di paese. Il “trionfo” del trash, della volgarità.
Le uniche manifestazioni degne di nota sono state gli spettacoli nel Duomo di San Cataldo e nel cortile dell’Arcivescovado dove la parte trionfatrice la giocavano le “locations”, lo scenario. Per il resto, solo e soltanto noia e squallore conditi dal pessimo gusto. Cosa c’entrava con la cultura, la musica assordante di aspiranti deejay del sabato sera, che emanava solo rumorosità metallica nelle strade, nelle piazze e nei vicoli e nelle piazze ? O vogliamo parlare della puzza dei bracieri, la stragrande maggioranza abusivi che vendevano alimenti senza alcun controllo sanitario o scontrino fiscale ? Il traffico impazzito, paralizzato sin dalla città nuova, sul ponte girevole, e la gente che si assiepava numerosa lungo le strade di Taranto vecchia, manifestando una volgarità totale, che speriamo non abbia incrociato gli sguardi e commenti di alcun turista.